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Manon Lescaut: quando l’arte contemporanea incontra l’opera lirica

di Gabriele Isetto Per concludere il 71° Festival Puccini di Torre del Lago è andata in scena una Manon Lescaut, firmata da Daniele De Plano: un allestimento nel complesso riuscito, anche se la scenografia e l’idea registica non sono risultati del tutto convincenti. Come afferma De Plano nelle sue note di regia “Manon rappresenta l’Arte nella sua essenza, pronta a convivere con chi vuole farla star meglio” ed è per questo motivo che l’impianto scenografico è completamente invaso dalle grandi sculture contemporanee dell’artista viareggino Igor Mitoraj, di cui non si discute la bravura. Sempre il regista ci parla anche di un   “destino inevitabile rappresentato dalle enormi sculture di un maschile e di un femminile; la sensualità espressa dalle loro forme […] Il resto è di chi osserva”. Per chi appunto osservava, questa scelta non è stata del tutto convincente, le sculture non avevano, almeno in apparenza, un senso con l’evoluzione della vicenda. Altra cosa che non ha convinto e non ...

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