Una grande mostra a Livorno per festeggiare il bicentenario della nascita di Giovanni Fattori

di Gabriele Isetto
 


Poco prima che si alzasse il sipario sulla meravigliosa mostra a Livorno, dedicata a Giovanni Fattori in occasione del bicentenario della sua nascita, si è svolta ai granai di villa Mimbelli la conferenza stampa di presentazione, alla presenza del sindaco Luca Salvetti, l’assessora alla cultura Angela Rafanelli e del curatore Vincenzo Farinella.
Dopo i saluti istituzionali, il sindaco e l’assessora hanno reso omaggio alla città di Livorno e hanno rivelato un loro sogno: portare questa esposizione in giro per il mondo. Successivamente, Farinella è entrato nel merito, illustrando in modo approfondito i contenuti ed il percorso della mostra.


Il curatore, storico dell’arte e professore presso l’Università di Pisa, è voluto partire dal titolo dell’esposizione: Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura, perché “rivoluzione”? Fattori è considerato uno dei più grandi pittori dell’Ottocento e tra i principali esponenti dei macchiaioli e, proprio con la sua pittura, ha rivoluzionato ed influenzato i pittori successivi, come ad esempio Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giorgio Morandi. Farinella ha inoltre tenuto a sottolineare che il percorso della mostra è rigorosamente cronologico e non suddiviso per tematiche, come molte mostre a volte usano fare, perché Fattori è un artista in evoluzione e per capirlo bisogna partire dalla sua giovinezza.
Al termine della conferenza, ci siamo diretti al Museo Fattori, anch’esso situato all’interno di Villa Mimbelli, per visitare la mostra accompagnati dalla prestigiosa e competente guida di Vincenzo Farinella, il quale ha illustrato alcune delle 222 opere presenti.


Il percorso si snoda in 24 sale ed è impossibile analizzare in questo articolo tutte le opere esposte, molte delle quali di grande impatto visivo, quasi scenografiche. Nei dipinti si coglie sempre un equilibrio tra osservazione diretta e rigore compositivo: la macchia diventa un mezzo per dare volume, atmosfera e immediatezza. Molti sono i soggetti ritratti da questo grande pittore: i paesaggi della campagna maremmana, le scene militari, i ritratti e gli animali. Interessantissima è l’ultima sala della mostra dove Fattori “si confronta e dialoga” con altri artisti del calibro di Amedeo Modigliani, Renato Natali, e Plinio Nomellini. Come afferma Farinella “la mostra si conclude con un colpo di scena, qualcosa che non ti aspetti”, la presenza del dipinto più famoso di Fattori: Il muro bianco (In vedetta; I piantoni) del 1874.


In sintesi, i dipinti di Fattori raccontano la Toscana rurale, il Risorgimento e l’umanità popolare con una pittura che riesce ad essere di grande modernità per l’epoca.
La mostra sarà visitabile fino all’11 gennaio 2026, con numerosi eventi correlati che potete trovare sul sito del Museo Fattori, insieme a tutte le informazioni necessarie:
 
https://www.museofattori.livorno.it/
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © adicorbetta

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