Magia e melodramma: il debutto giovanile di Puccini rivive a Verona
di
Gabriele Isetto
In poco più di un’ora il pubblico è rimasto affascinato dall’allestimento de Le Villi di Giacomo Puccini, messo in scena al Teatro Filarmonico di Verona per la regia di Pier Francesco Maestrini.
L’opera è la prima composizione del Maestro, un Puccini alle prime armi, ma il melodramma racchiude in sé il genio del Puccini maturo.
Ottima la direzione del giovane Alessandro Cadario che ha saputo valorizzare la particolare partitura ricca di elementi gotici e soprannaturali, dando una forte energia al canto e alle melodie senza mai annoiare il pubblico.
La vicenda narra la tragica storia di Anna e Roberto: i due si devono sposare e per
l’occasione il padre di lei, Guglielmo Wulf, organizza una festa di
fidanzamento nella Foresta Nera. La ragazza però è angosciata perché il futuro
sposo deve partire per Magonza, anche se lui le promette di tornare presto da
lei. All’inizio del secondo atto veniamo a sapere che Roberto si è però invaghito
di una sirena dimenticandosi di Anna che muore di dolore. Proprio qui entra in
gioco l’elemento del fantastico: viene infatti narrata la leggenda (che
purtroppo per Roberto si rivelerà essere reale) delle Villi, magiche creature
morte di dolore che, nelle notti di luna, attendono gli uomini colpevoli di
averle abbandonate. Questo è il destino di Roberto che viene costretto a
danzare fino alla morte insieme al fantasma di Anna.
Sul palcoscenico, oltre all’ottimo coro magistralmente preparato da Roberto Gabbiani, si sono esibiti tre ottimi cantanti: Sara Cortolezzis (Anna) dal timbro vocale raffinato e coinvolgente, rendendo credibile il suo personaggio. Gaetano Salas (Roberto), colui che ha ricevuto più applausi, possiede una voce sicura e morbida e ottima presenza scenica. Infine, Gëzim Myshketa (Guglielmo), che grazie al suo canto elegante si cala perfettamente nei panni di un padre distrutto dal dolore per la perdita di una figlia.
Sul palcoscenico, oltre all’ottimo coro magistralmente preparato da Roberto Gabbiani, si sono esibiti tre ottimi cantanti: Sara Cortolezzis (Anna) dal timbro vocale raffinato e coinvolgente, rendendo credibile il suo personaggio. Gaetano Salas (Roberto), colui che ha ricevuto più applausi, possiede una voce sicura e morbida e ottima presenza scenica. Infine, Gëzim Myshketa (Guglielmo), che grazie al suo canto elegante si cala perfettamente nei panni di un padre distrutto dal dolore per la perdita di una figlia.
Essendo quest'opera intrisa di elementi fantastici e di magia, il regista ha voluto ricreare l'ambientazione in dell'epoca in cui l'opera è stata composta: la fine del 1800. Da qui alcune scelte interessanti come ad esempio cambiare le sirene in alcune ballerine, sempre seducenti, di un club alla Moulin Rouge.
Molto bello l’aspetto visivo dello spettacolo: Juan Guillermo Nova ha creato una scenografia molto interessante con pochi oggetti di scena ma che, grazie alle videoproiezioni che ricordano i fondali dipinti, la rende più viva ed immersiva. Ancor più belli i costumi di Luca Dall’Alpi che passano dalle tinte colorate e vivaci della festa fino ad arrivare ad abiti più oscuri e gotici nella scena delle Villi.
Molto bello l’aspetto visivo dello spettacolo: Juan Guillermo Nova ha creato una scenografia molto interessante con pochi oggetti di scena ma che, grazie alle videoproiezioni che ricordano i fondali dipinti, la rende più viva ed immersiva. Ancor più belli i costumi di Luca Dall’Alpi che passano dalle tinte colorate e vivaci della festa fino ad arrivare ad abiti più oscuri e gotici nella scena delle Villi.
La
combinazione di una regia attenta, una direzione musicale brillante, interpreti
di grande talento e un allestimento scenico suggestivo, ha reso questa opera
giovanile di Puccini un’esperienza intensa. 
Una prova convincente, che dimostra come fin dalle prime opere il genio
del Maestro fosse già capace di emozionare e stupire, lasciando lo spettatore
con il cuore e l’immaginazione avvolti dall’incanto delle Villi.
 
 Le
foto di scena a corredo dell’articolo sono di © Ennevifoto





