Riccardo III: Le ottime idee registiche di Antonio Latella
di
Gabriele Isetto
Antonio
Latella vince la scommessa firmando la regia di un bellissimo allestimento del Riccardo III di Shakespeare mantenendo
viva l’attenzione del pubblico per quasi tre ore di spettacolo. La prima cosa
che gli spettatori notano è che il protagonista non è più un gobbo e deforme
secondo la tradizione shakespeariana, ma un uomo di bell’aspetto con un
portamento elevato: questo perché, come afferma il regista, il male oggigiorno
è bello e seducente (pensando a tutti i femminicidi di oggi, in cui spesso le ragazze
si innamorano più della bellezza esteriore che non di quella interiore).
Oltre
a questa, Latella ha avuto altre ottime intuizioni registiche, in particolare
due. La prima è stata quella di abbattere la quarta parete sul finale dello
spettacolo dove il protagonista, recitando il suo monologo, si rivolge
direttamente al pubblico che diventa testimone del tormento interiore di
Riccardo. La seconda è stata quella di lasciare gli attori sempre in scena e a
vista, seduti sulle sedie mentre aspettano il loro turno per entrare. Non ci
sono quinte ai lati della scena, così il pubblico può osservare ogni dettaglio
della messa in scena e percepire la tensione anche quando gli attori non
recitano. Questa scelta crea un effetto di continuità e di partecipazione
costante, rendendo visibile l’intero meccanismo teatrale. È un chiaro omaggio a
Strehler, che amava rendere il teatro trasparente e far percepire al pubblico
la presenza viva di ogni attore.
Tutti
gli attori sono stati bravi, ma si è distinto su tutti Vinicio Marchioni
che ha interpretato il protagonista con una intensità straordinaria. La sua
presenza scenica, la capacità di modulare voce e gesti e la profondità emotiva
hanno reso il personaggio credibile e potente, riuscendo a coinvolgere il
pubblico in ogni sfumatura del suo travaglio interiore. Alcuni degli altri
attori, soprattutto i più giovani, a volte non sembravano pienamente dentro
alle battute, e in alcune scene si percepiva più la tecnica dell’attore che il
personaggio stesso. In particolare, quando le battute erano forti o cariche di
drammaticità, si sentiva talvolta una eccessiva enfatizzazione, quasi urlata,
che rompeva un po’ l’illusione scenica. Tuttavia va sottolineato che tutti gli
interpreti hanno dato prova di grande impegno e professionalità e nel complesso
il cast è risultato davvero valido. Gli attori che hanno contribuito alla riuscita
dello spettacolo sono: Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo, Sebastian
Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti,
Annibale Pavone e Andrea Sorrentino.
Bellissima
la scenografia curata da Annelisa Zaccheria che riproduce un apparente e
tranquillo giardino dell’Eden, con un grande tronco d’albero al centro della
scena, dove tutto sembra tranquillo e sereno ma che in realtà nasconde le
orribili vicende tramate da Riccardo III. Anche i ricchi e bei costumi di
Simona D’Amico sono azzeccati e funzionali alla
la scenografia.
la
serata è riuscita alla perfezione: la regia, gli attori, la scenografia e i
costumi si sono combinati in modo armonioso, regalando al pubblico uno
spettacolo coinvolgente ed intenso.





