Amico Fritz: l’edizione del centenario riproposta per la chiusura del Mascagni Festival

di Gabriele Isetto


L’edizione 2025 del Mascagni Festival nella città di Livorno si è conclusa con un’opera leggera, dal lieto fine: L’amico Fritz, andata in scena al Teatro Goldoni con la regia di Antonio De Lucia.
Non male la direzione d’orchestra del maestro Stevano Vignati, che ha eseguito con passione la partitura di Pietro Mascagni anche se in alcuni momenti, come ad esempio nel duetto del secondo atto, la musica soverchiava completamente le voci dei cantanti.
Ottima, come sempre, la prova del coro diretto da Maurizio Preziosi. Interessante anche la scelta registica di far cantare i coristi fuori scena: sebbene il libretto preveda la loro presenza sul palco, probabilmente per ragioni scenografiche ciò non sarebbe stato possibile.


Prima di parlare del cast un piccolo riassunto della vicenda, che è molto semplice rispetto ad altre opere: Fritz è un giovane scapolo che rivela al suo amico David, un rabbino, la sua ostilità per il matrimonio scommettendo la propria vigna che mai prenderà moglie. Nel frattempo vengono introdotti gli altri personaggi: Suzel, la figlia del fattore; lo zingaro Beppe che è un suonatore di violino; la cameriera di Fritz, Caterina; Hanezò e Federico due amici di Fritz. Durante lo sviluppo della trama tra il giovane scapolo e Suzel nascerà l’amore che avrà il lieto fine e la ragazza riceverà da David, come regalo di nozze, la vigna vinta con la scommessa.
Per quanto riguarda l’interprete del protagonista, Fabio Serani, la prova purtroppo non è stata superata perché nel primo atto era fuori tempo, nel secondo sembrava essersi ripreso, ma purtroppo nell’ultimo atto ha perso completamente la voce nel momento clou. Ottimi invece Massimo Cavalletti (David) e Rossella Vingiani (Suzel) che hanno conquistato la platea con le loro voci ricevendo molti applausi. Una resa vocalmente adeguata, anche se non sempre coinvolgente per il resto del cast: Valentina Coletti (Beppe), Orlando Polidoro (Federico), Davide Chiodo (Hanezò) e Virginia Moretti (Caterina).


Per questo allestimento, le belle scenografie e gli adeguati costumi, sono quelli originariamente disegnati da Ivan Stefanutti per l’edizione del centenario del 1991 (all’epoca la regia fu affidata a Simona Marchini). Quello che colpisce di più nella ricca scenografia sono le grandi tele dipinte sullo sfondo, quasi a richiamare un dipinto macchiaiolo.
La serata ha restituito al pubblico la freschezza e la grazia di una partitura troppo spesso trascurata, dimostrando ancora una volta quanto il Festival rappresenti un’occasione preziosa per celebrare il legame profondo tra Mascagni e la sua città natale.
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © Emanuele Baldanzi – Mascagni Festival

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