La Traviata delle cornici: grande successo all’Arena di Verona

di Gabriele Isetto


Prima che gli spettatori entrassero nella magica cornice dell’Arena di Verona è caduta una leggerissima pioggia, fortunatamente solo per pochi minuti, poi un gran vento ha pulito il cielo facendo si che potesse andare in scena il successo della Traviata di Verdi nel bellissimo allestimento di Hugo De Ana, che firma anche scene e costumi.
L’Orchestra della Fondazione Arena si distingue per cura del suono e ampiezza dinamica. Speranza Scappucci dirige con misura e coerenza, pur senza sempre coinvolgere pienamente. Qualche imprecisione emerge in punti isolati, ma nel complesso l’esecuzione risulta efficace e scorrevole.
Roberto Gabbani guida l’ottimo coro che ha dato un’eccellente prova vocale, soprattutto nel secondo atto durante la festa in casa di Flora, catturando gli spettatori.


Alti e  bassi tra i cantanti. Vorrei iniziare parlando del perfetto Luca Salsi nei panni di Giorgio Germont che ha ottenuto un grande successo delineando un personaggio pieno di umanità grazie al suo accurato timbro vocale. Poco convincente Angel Blue nel ruolo della protagonista: la voce importante non ha compensato le difficoltà tecniche evidenti, soprattutto nel primo atto. Più efficace nel secondo, ha mostrato sensibilità e senso drammatico, pur confermando che il ruolo di Violetta non le è ancora pienamente adatto. Buona la prova di Enea Scala nel ruolo di Alfredo ma con alcune difficoltà negli acuti. Ottima invece l’interpretazione di Sofia Koberidze che ha regalato al pubblico una Flora d’impatto e sicura di sé. Come sempre voglio nominare anche i personaggi minori che contribuiscono a completare la trama: Francesca Maionchi (Annina), Carlo Bosi (Gastone), Nicolò Ceriani (Douphol), Jan Antem (d’Obigny), Gabriele Sagona (dottor Grenvil), Hidenori Inoue (Commissario) e Alessandro Caro (Giuseppe).
Molto interessante l’idea registica che è stata data all’opera, infatti è di grande impatto e suggestiva la scenografia formata da gigantesche cornici all’interno delle quali si muovono i cantanti, quasi come se il pubblico fosse all’interno di un museo o di una mostra d’arte e vedesse dei tableau vivant che raccontano la storia di Violetta. Interessante l’effetto scenico in casa di Flora: alla fine dell’aria dei mattadori le cornici si illuminano improvvisamente e dei coriandoli, che vengono sparati in aria, grazie al vento si diffondono sul pubblico.


Di varie fogge e colori i costumi che, soprattutto nel coro, sono caratterizzati da colori vivaci e splendenti nei momenti festosi e conviviali fino a virare verso il nero del terzo atto a simboleggiare la morte di Violetta.
Insomma, un grande spettacolo. E bisogna ringraziare il vento che ha portato via i nuvoloni neri, facendo passare una bellissima serata agli spettatori.
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © Ennevifoto

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