L’Italiana in Algeri: uno storico allestimento torna al Teatro dell’Opera di Roma
di
Gabriele Isetto
Dopo
ventidue anni di assenza torna sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma L’Italiana in Algeri, un divertentissimo
dramma giocoso musicato da Gioacchino Rossini. Per l’occasione è stato ripreso
lo storico allestimento di Maurizio Scaparro con le scenografie di Emanuele
Luzzati e i costumi di Santuzza Calì.
Il
Maestro Sesto Quatrini è alla sua prima esperienza al Teatro dell’Opera e con
la sua bacchetta propone una direzione dal tratto fine e ben calibrato,
mantenendosi su una scia interpretativa già collaudata. La sua scelta timbrica
rispecchia lo spirito spensierato e brillante dell’opera. Si distingue per la
capacità di accompagnare con equilibrio le voci e per una padronanza completa
dei tempi e delle sfumature sonore. Le variazioni, numerose e ben dosate,
risultano piacevoli e sempre rispettose del testo, della melodia e della
struttura armonica.
Impeccabile
come sempre il coro del Teatro, guidato da Ciro Visco, che ha dimostrato una
grande accuratezza musicale.
E’
ora il momento di soffermarci sui protagonisti della scena. Adolfo Corrado si è
rivelato essere un ottimo Mustafà che oltre ad avere un eccellente timbro
vocale possiede anche un forte impatto scenico rendendo credibile il suo
personaggio. Jessica Ricci (Elvira) offre un’interpretazione convincente,
valorizzata da una voce splendida, che tuttavia tende a risaltare più della sua
presenza scenica; al suo fianco, Maria Elena Pepi interpreta Zulma (schiava di Elvira)
con discreta efficacia. Simpaticissimo e con una gran voce Alejo Alvarez
Castillo che si è calato alla perfezione nei panni di Haly. Nel ruolo
impegnativo di Lindoro, Dave Monaco, unisce brillantezza tecnica e profondità
espressiva nelle arie più melodiche. Il cast si conclude con Laura Verrecchia e
Vincenzo Taormina nei rispettivi panni di Isabella e Taddeo, entrambi perfetti
per i loro ruoli e che con i loro duetti mantengono viva l’attenzione del
pubblico.
Stupendo
l’aspetto visivo. Sia le scenografie che i costumi sono molto colorati e vivaci
e richiamano il mondo orientale. I colori dei tessuti dalle tinte decise si
sposano con delicatezza all’energia delle scenografie, creando un tutt’uno armonioso
che valorizza l’atmosfera esotica senza risultare eccessivo.
Uno
spettacolo da non perdere assolutamente.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di © Fabrizio Sansoni – Teatro dell’Opera di
Roma