Sherlock Holmes: quando il giallo diventa un musical

di Gabriele Isetto


Applausi a scena aperta e grande successo per Sherlock Holmes. Il musical che è stato ospitato al Teatro Politeama Pratese. La buona regia di Andrea Cecchi ha raccontato una nuova ed inedita avventura del celebre detective, ricca di musica, phatos e umorismo britannico.
Come da tradizione anche in questo musical, ambientato nel 1897, la storia è raccontata dal dottor Watson, amico e collaboratore di Sherlock. Tutto parte da un omicidio commesso tra le cupe strade di Londra per arrivare a una minaccia molto più grande: un attentato alla Regina Vittoria. Riuscirà Holmes a risolvere il caso? La risposta la troverete solo andando a teatro, godendovi questo spettacolo, dove anche gli spettatori potranno tentare di smascherare il colpevole. Gli indizi ci sono tutti!


Molto belle le canzoni composte da Andrea Sardi con le liriche di Alessio Fusi. Il pubblico sarà catturato dall’orecchiabilità e dalle parole, che quasi verrebbe voglia di cantare in sala.
Neri Marcorè si cala perfettamente nei panni del protagonista ed oltre ad essere un ottimo attore si rivela pure un buon cantante, che sa mantenere la scena. Allo stesso livello molto buona anche l’interpretazione di Paolo Giangrasso come dottor Watson che con la giusta mimica si muove molto bene sul palcoscenico. Giuseppe Verzicco è un ottimo performer, che però ha avuto la “sfortuna” di calarsi nei panni di un ispettore Lestrade molto sopra le righe, quasi una caricatura. Molto brave le due interpreti femminili: Francesca Ciavaglia (Molly) e Barbara Corradini (Singora Hudson); la prima dà vita a una giovane donna che intraprenderà una storia d’amore con Watson (la Mary Morstan creata da Conan Doyle), mentre la Corradini è molto convincente nel ruolo della padrona di casa di Holmes. In questa storia non può certo mancare il fratello di Sherlock, Mycroft interpretato da un bravo Niccolò Curradi. Non da meno la prova di Simone Marzola (Michael Osborne) e Mattia Braghero (Robert Scott). Completano poi il cast Riccardo Giannini (Il pastore) e Lapo Braschi (Cover) che hanno saputo ben rendere i loro personaggi. Se vi state chiedendo che fine abbia fatto il professor Moriarty, la risposta è semplicissima: non c’è in questo spettacolo perché è morto alle cascate di Reichenbach.


Trattandosi di un musical, non possono certo mancare gli ensemble, che qui assumono un ruolo ben preciso e cioè gli “irregolari di Baker Strett”, che aiutano Holmes nelle sue indagini. I ballerini danzano perfettamente sulle musiche dello spettacolo e voglio nominarli tutti: Matilde Ardemagni, Myriam Belfiore, Francesco Boschiazzo, Pamela Giannini, Antonio Lanza, Elisa Lombardi, Leonardo Pescucci, Stefano Scognamiglio, Carolina Sisto, Antonio Sorrentino, Sara Spagna e Adriano Voltini. Tra tutti, merita di essere messo in evidenza Voltini, che è colui che ha più confidenza con Sherlock e con cui crea dei piccolissimi sketch molto divertenti.


Veramente bella e curata fin nei minimi particolari la scenografia mobile di Gabriele Moreschi che richiama la Londra Vittoriana ed in particolare il 221b di Baker Street, dove si svolge la maggior parte dell’azione. Anche i costumi di Alba Brunelli  e Vanessa Rugi sono in perfetta sintonia con la scenografia e la storia. Non potevano certo mancare la celeberrima pipa e il classico vestito di Sherlock.
Questo sicuramente è uno spettacolo che merita di essere visto se siete amanti del musical e/o del genere giallo.

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