Per la Traviata di Verdi sfarzo e rispetto del libretto da parte di Stefania Grazioli

di Gabriele Isetto


Entrando in sala il pubblico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha notato al centro del palcoscenico, a sipario chiuso, un mazzo di fiori, precisamente delle camelie, che è il simbolo di tutta la vicenda dell’opera La Traviata di Giuseppe Verdi, in scena proprio in questo teatro con un fantastico allestimento, curato fin nei minimi dettagli dalla regista Stefania Grazioli che ha rispettato il libretto e la sua epoca.
La scenografa Roberta Lazzari ha ideato un ambiente degno di Broadway, ricco e colorato nei primi due atti con oggetti e arredi che sottolineano lo sfarzo in cui vive Violetta, fino ad arrivare al terzo atto dove troviamo una camera spoglia e la protagonista vestita con una semplice vestaglia da notte, quasi a voler simboleggiare la morte che si avvicina. Bellissimi, raffinati ed inerenti all’epoca anche i costumi curati da Veronica Pattuelli, che mettono in evidenza la ricchezza di quel determinato ambiente sociale dell’Ottocento.


Il maestro Renato Palumbo dà una sua chiave di lettura alla partitura verdiana, accelerando fin dall’inizio dello spettacolo i momenti più vivaci come con «Libiamo ne’ lieti calici» per poi rallentare nell’intimità come ad esempio in «Di Provenza il mar».
Spettacolare e molto ben preparato, come sempre, il Coro del Teatro sotto la perfetta guida dell’ormai storico maestro Lorenzo Fratini.


Davvero magnifica la giovane Julia Muzychenko (Violetta) con una voce talmente dolce e ben preparata, con un corretto fraseggio, che le ha regalato applausi a scena aperta. Non convincente invece l’Alfredo di Matheus Pompeu che anche se ha una voce adatta al personaggio, manca di vitalità e di passione, quasi come se non partecipasse attivamente alla storia che sta raccontando. Perfetto invece Min Kim nel ruolo di Giorgio Germont con una voce dal forte timbro e ottima presenza scenica. Nell’opera hanno un ruolo importante anche gli altri personaggi femminili di Flora e Annina, interpretate rispettivamente dalle brave Aleksandra Meteleva e Ohla Smokolina, entrambe con una vocalità precisa e calda. Altri sette sono i personaggi del dramma: Oronzo D’Urso (Gastone), Yurii Strakhov (Duophol), Gonzalo Godoy Sepùlveda (Obigny), Huigang Liu (dottor Grenvil), Alessandro Lanzi (Servo), Nicolò Ayroldi (Domestico) e Lisandro Guinis (Commissario).


Lunghi sono stati gli applausi finali, che hanno chiamato più volte alla ribalta i cantanti, il direttore d’orchestra e la regista di questo nuovo allestimento di Traviata che sicuramente rimarrà nella storia del Teatro.
 
Per permettere ai lettori di poter godere della scenografia e dei costumi pubblico, a corredo dell’articolo, le foto di © Michele Monasta anche se non si riferiscono alla data del 1 dicembre 2024, ma alla prima del 19 novembre.

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