I miei racconti: La grattugia del formaggio
di Gabriele Isetto
LA
GRATTUGIA DEL FORMAGGIO
Gabriele Isetto
Dovevo trovare la grattugia del formaggio.
Non una qualsiasi grattugia, ma esattamente quella.
Con il dito stavo scorrendo gli scaffali per cercare di trovare quello che volevo.
Improvvisamente vidi avvicinarsi a me la commessa del supermercato.
«Posso aiutarla?»
«Cercavo la grattugia del formaggio.»
«Quale marca desidera?»
«Cerco la grattugia del formaggio.»
La ragazza mi guardò perplessa, tant’è che io le sorrisi.
«Lo trova divertente?» dissi.
«No, ma come posso aiutarla se non so cosa sta cercando esattamente»
«Glielo ripeto: sto cercando la grattugia del formaggio.»
Improvvisamente la porta del piccolissimo supermercato si aprì ed entrò un uomo di mezz’età, ben vestito, con un cappello molto strano calato sulla testa.
Appena entrato il visitatore mi lanciò uno sguardo fulminante e prese da parte la giovane commessa, sparirono dietro agli scaffali. Ma io potevo udire tutto quello che si dicevano.
«Signorina, faccia finta di niente e lo assecondi qualsiasi cosa le chieda.»
«Perché?» la voce di lei sembrava molto sorpresa.
«Lo stiamo cercando da due giorni. È scappato dal manicomio locale. Ma non si preoccupi, è innocuo e non è pericoloso.»
«Il manicomio? Si tratta di un pazzo quindi?» la voce della ragazza ora sembrava molto spaventata.
«Se secondo lei è pazzia chiedere tutti i giorni agli infermieri una grattugia del formaggio per pettinarsi i capelli, allora sì, è pazzo!»