Il teatro dell’antica Roma raccontato in una grande mostra a Roma
di
Gabriele Isetto
Una
bellissima ed esauriente mostra quella ospitata fino al 3 novembre al Museo
dell’Ara Pacis di Roma. Sto parlando dell’allestimento di Teatro. Autori, attori e pubblico nell’antica Roma dove, come
preannuncia il titolo, il visitatore sarà trasportato nel “dietro le quinte”
del teatro romano nei suoi periodi e inoltre viene messo in evidenza come esso
derivi dal teatro dell’antica Grecia.
L’esposizione
ospita oltre 240 opere, provenienti dai più famosi musei italiani, che
accompagnano lo spettatore in un viaggio virtuale nel teatro antico.
Sette sono le sezioni nelle quali verrete catapultati una volta varcata la soglia, iniziando dalla “genesi”, cioè dalla nascita del teatro greco con al centro la figura di Dioniso, dio del vino. La tragedia era recitata da un solo attore, circondato da comparse vestite da satiri, mentre invece la commedia prese spunto dalle processioni falliche, sempre in onore del dio. In questa sezione si può ammirare, ad esempio, il marmo pentelico della fine del I secolo a.C. che raffigura le festività in onore di Dionisio.
Sette sono le sezioni nelle quali verrete catapultati una volta varcata la soglia, iniziando dalla “genesi”, cioè dalla nascita del teatro greco con al centro la figura di Dioniso, dio del vino. La tragedia era recitata da un solo attore, circondato da comparse vestite da satiri, mentre invece la commedia prese spunto dalle processioni falliche, sempre in onore del dio. In questa sezione si può ammirare, ad esempio, il marmo pentelico della fine del I secolo a.C. che raffigura le festività in onore di Dionisio.
Proseguendo,
nella seconda sezione, i visitatori / spettatori potranno comprendere come anche
l’Etruria, la Magna Grecia e i popoli italici contribuirono alla nascita del
teatro latino.
Dopodiché
si entra proprio nel vivo dell’argomento
con la terza sezione che è dedicata alla commedia nell’antica Roma e dove si
evince come Plauto e Terenzio nella scrittura
delle loro commedie e nella descrizione dei loro personaggi si siano
ispirati non alla satira politica greca ma piuttosto all’ambiente familiare presente
ad esempio in molte commedie del greco Menandro. Tra le tante testimonianze, sono
esposti due preziosissimi manoscritti miniati delle commedie di Plauto (1498) e
Terenzio (IX secolo), entrambi provenienti dalla Biblioteca Apostolica
Vaticana.
La
quarta sezione è dedicata invece alla tragedia a Roma, dove ci sofferma sul più
grande tragediografo romano: Seneca.
Continuando
nel viaggio, si arriva alla sezione dedicata proprio all’organizzazione di uno
spettacolo teatrale: composizione delle compagnie, gli artigiani incaricati di
realizzare le maschere, i mimi e i pantomimi. Un’importante sala della mostra è
invece dedicata alla musica, dove si possono ammirare gli strumenti che
venivano usati negli spettacoli come ad esempio le tibiae (strumento a fiato) e l’organo.
La penultima sezione è incentrata sull’architettura sottolineando l’importanza dell’edificio stesso in cui gli spettacoli erano messi in scena e sono presenti reperti e modellini che ci “parlano”, tra gli altri, del teatro di Pompeo, del teatro di Cornelio Balbo e del teatro Marcello.
Si arriva poi alla settima e ultima sezione del percorso che mostra come i classici della commedia e della tragedia romana vengano tutt’oggi proposti. Si possono infatti vedere locandine del teatro greco di Siracusa o soffermarsi ad osservare documentazioni fotografiche de Il vantone (Lo spaccone) di Pier Paolo Pasolini, che altri non è che una traduzione in romanesco della commedia Miles gloriosus di Plauto.
La penultima sezione è incentrata sull’architettura sottolineando l’importanza dell’edificio stesso in cui gli spettacoli erano messi in scena e sono presenti reperti e modellini che ci “parlano”, tra gli altri, del teatro di Pompeo, del teatro di Cornelio Balbo e del teatro Marcello.
Si arriva poi alla settima e ultima sezione del percorso che mostra come i classici della commedia e della tragedia romana vengano tutt’oggi proposti. Si possono infatti vedere locandine del teatro greco di Siracusa o soffermarsi ad osservare documentazioni fotografiche de Il vantone (Lo spaccone) di Pier Paolo Pasolini, che altri non è che una traduzione in romanesco della commedia Miles gloriosus di Plauto.
Lascio
per ultimo, ma non meno importanti, le maschere del teatro che si trovano in
quasi tutte le sezioni della mostra e che fanno un po’ da filo conduttore alla
mostra stessa. Potete ammirare i personaggi delle più importanti tragedie e
commedie come ad esempio: un vecchio satiro, Pan, un satiro barbato e
Papposileno.
All’uscita
della mostra sarà acquistabile un accurato ed esaustivo catalogo, edito da
L’Erma di Bretschneider e curato da Salvatore Monda, Orietta Rossini e Lucia
Spagnuolo, che non solo racchiude tutte le opere presenti in mostra, ma diventa
una preziosa guida alla nascita e all’evoluzione del teatro romano, grazie ai
numerosi ed approfonditi saggi di importanti studiosi del settore.