La Boheme del centenario torna e al Teatro Regio di Torino trionfa
di
Gabriele Isetto
Sabato
21 ottobre sarebbe dovuta andare in scena al Teatro Regio di Torino La bohème di Giacomo Puccini. Purtroppo,
a causa di uno sciopero nazionale indetto per il rinnovo del Contratto Collettivo
Nazionale di Lavoro delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, la recita prevista è
stata annullata ed il Coro del Teatro, per sensibilizzare sull’argomento, si è
esibito in piazza Castello cantando la famosa aria «Va, pensiero» del Nabucco di Giuseppe Verdi.
Finalmente
domenica si è alzato invece il sipario sull’opera pucciniana, che si è rivelata
un enorme successo anche grazie alla
particolarità di questo allestimento: si tratta infatti della ripresa dell’allestimento
del 1996 per celebrare i cento anni dalla prima rappresentazione andata in
scena nel 1896 proprio al Regio di Torino.
Gli
spettatori hanno assistito a una messinscena estremamente tradizionale, grazie
alla mano del regista Giuseppe Patroni Griffi (scomparso nel 2005) e ripresa da
Vittorio Borelli. Una bellissima scenografia ricca e dettagliata, creata da
Aldo Terlizzi Patroni Griffi, prendeva possesso del palcoscenico ricreando perfettamente i vari luoghi della
storia. Molto interessante e particolare la realizzazione del Quadro III con il
palcoscenico innevato e la neve che calava dall’alto. Azzeccati anche i
costumi, sempre di Aldo Terlizzi Patroni Griffi, che richiamano alla perfezione
la vita bohemien parigina dell’epoca, tanto che sembravano quasi usciti da un
dipinto impressionista.
A
dirigere l’opera una bacchetta d’eccezione: il giovane maestro Andrea
Battistoni che, con il suo piglio deciso ha saputo guidare l’Orchestra nella
giusta direzione, rispettando Puccini, rallentando e aumentando i tempi nei
giusti momenti come richiesto dalla partitura.
Moltissimi applausi anche per il Coro, preparato da Ulisse Trabacchin, che ha ben reso la folla festante nella fondamentale nella scena del caffè Momus.
Moltissimi applausi anche per il Coro, preparato da Ulisse Trabacchin, che ha ben reso la folla festante nella fondamentale nella scena del caffè Momus.
Eccellente
tutto il cast: Maria Teresa Leva ha interpretato un’ottima Mimì che insieme al
bravissimo Rodolfo di Galeano Salas hanno saputo strappare molti applausi al
pubblico a scena aperta. Il personaggio di Musetta è quello che forse attrae
maggiormente gli spettatori e anche questa volta è stato così, grazie alla
straordinaria prova di Cristin Arsenova. Parlando dei tre amici di Rodoflo,
hanno dato buona prova i rispettivi cantanti: Biagio Pizzuti (Marcello), Jan
Antem (Schaunard) e Ugo Guagliardo (Colline), che hanno saputo ben calibrare la mimica e la gestualità nei
diversi momenti dell’opera. Infine, chiudono il cerco altri personaggi di
contorno, i cui cantanti si sono calati al meglio nei ruoli: Nicolò Ceriani
(Benoit e Alcindoro), Luigi Della Monica (Parpignol), Franco Rizzo (Sergente
dei doganieri) e Riccardo Mattiotto (Doganiere).
Lo
spettacolo resterà in scena fino al 29 ottobre, se volete farvi un regalo, non
perdete questo allestimento.
Le
foto di scena a corredo dell’articolo si riferiscono alle prove generali che
aveva un altro cast, quello che sarebbe dovuto andare in scena sabato 21
ottobre.