Ritorna in Arena con grande successo il Nabucco di Gianfranco de Bosio
di
Gabriele Isetto
Molti
applausi anche a scena aperta per il suntuoso e bellissimo Nabucco di Giuseppe Verdi in scena questa estate all’Arena di
Verona. Questo spettacolo, nato nel 1991 e che porta la firma di Gianfranco de
Bosio, purtroppo scomparso lo scorso anno, è diventato una pietra miliare,
vista la sua classicità, per la Fondazione Arena.
Il regista, costruendo la messinscena, è stato abilissimo a rispettare minuziosamente il libretto di Temiscole Solera dando vita a un’imponente e splendida scenografia creata dallo scenografo-architetto Rinaldo Olivieri e che ricrea sul grande palco veronese il tempio di Gerusalemme con al centro la maestosa torre di Babele. A tutto questo si aggiunge la sfarzosità e preziosità dei costumi ideati da Pasquale Grossi, in cui le differenti cromie distinguono i vari gruppi di appartenenza come ad esempio il popolo ebraico con lunghe tuniche bianche o i soldati connotati dal color oro con rifiniture bordeaux.
Altalenante la direzione del maestro Alvise Casellati che spesso ha velocizzato la musica creando problematiche all’orchestra e ai cantanti in scena.
Il regista, costruendo la messinscena, è stato abilissimo a rispettare minuziosamente il libretto di Temiscole Solera dando vita a un’imponente e splendida scenografia creata dallo scenografo-architetto Rinaldo Olivieri e che ricrea sul grande palco veronese il tempio di Gerusalemme con al centro la maestosa torre di Babele. A tutto questo si aggiunge la sfarzosità e preziosità dei costumi ideati da Pasquale Grossi, in cui le differenti cromie distinguono i vari gruppi di appartenenza come ad esempio il popolo ebraico con lunghe tuniche bianche o i soldati connotati dal color oro con rifiniture bordeaux.
Altalenante la direzione del maestro Alvise Casellati che spesso ha velocizzato la musica creando problematiche all’orchestra e ai cantanti in scena.
Roberto
Gabbiani ha diretto ottimamente il coro che in quest’opera verdiana è uno dei
protagonisti principali e il risultato è stato tale che il pubblico ha
richiesto a gran voce il bis, concesso, del famoso «va, pensiero».
Parlando
del cast, a mio parere bisogna partire dalle voci femminili, che sono state tra
le migliori: Maria José Siri si è rivelata un’eccellente Abigaille con un
grande portamento scenico; brava anche Vasilisa Berzhanskaya nel ruolo di
Fenena con un’interpretazione che ha strappato gli applausi del pubblico; anche
Elena Borin nella parte di Anna, seppur appaia poco in scena, si è calata molto
bene nella parte. Venendo ai protagonisti maschili, strepitoso Nabucco
interpretato dalla potente voce di Roman Burdenko che regge perfettamente la
scena; Ottime le prove di Riccardo Rados (Ismaele) e Rafal Siwek (Zaccaria);
infine chiudono il cerchio i bravi Gianfranco Montresor e Carlo Bosi nei
rispettivi ruoli del Gran Sacerdote e
Abdallo.
La
serata è stata un grande successo, anche se con un po’ di vento che ha salvato comunque
dalla pioggia. A corollario della scenografia, il cielo era oscurato e la luna,
durante il quarto atto, era coperta da nuvole nere quasi come se fosse parte
integrante della scenografia e che ha reso il momento molto suggestivo.