Successo per l’Enrico IV di Pirandello nell’anno del centenario

di Gabriele Isetto



Enrico IV, uno dei testi più importanti di Luigi Pirandello, festeggia quest’anno i suoi cent’anni era infatti il 24 febbraio 1922 quando debuttò al Teatro Manzoni di Milano. Oggi il regista Yannis Kokkos ha messo in scena questa famosa drammaturgia in cui troviamo il tema della pazzia, che ricorre abbastanza di frequente nelle opere pirandelliane.
Qui il “pazzo” Enrico IV è incarnato molto bene da Sebastiano Lo Monaco, ottimo attore ma con una recitazione fin troppo classica. Al suo fianco i quattro finti consiglieri segreti sono stati interpretati egregiamente, calandosi perfettamente nei ruoli, da Edoardo Coen (Landoflo), Tommaso Garrè (Arialdo), Gaetano Tizzano (Ordulfo) e Sergio Mancinelli (Bertoldo). Altrettanto brave le due interpreti femminili che hanno retto molto bene la scena: Mariangela Torres nel ruolo della Marchesa Matilde Spina e Giulia Tomaselli in quello di sua figlia Frida.  Francesco Iaia, dall’ottima dote attoriale, ha dato vita al marchese Carlo Di Nobili. Claudio Mazzenga è stato un Belcredi serio ed impeccabile così come era stato pensato da Pirandello. Buona la prova di Rosario Petix per il ruolo del dottor Dionisio Genoni, colui che cerca di risolvere la situazione. Anche se con pochissime battute, da menzionare i bravi Marcello Montalto (il cameriere Giovanni), Stefano Dorsenna (1° valletto) e Marco Grimaldi (2° valletto).


Lo stesso regista ha curato anche la bella scenografia simbolica e quasi totalmente fedele alla didascalia pirandelliana. Ottima la scelta di sottolineare il meta teatro utilizzando i classici specchi presenti nei camerini degli artisti. Si è voluto inoltre evidenziare tre differenti epoche in cui si svolge l’azione sul palco sia attraverso la stessa scena, sia attraverso i costumi curati da Paola Mariani: il 1100 ricordato con l’affresco laterale ed il possente trono centrale usato solo nel finale e con i bei costumi indossati dai protagonisti per fingersi personaggi storici; i primi del ‘900 evidenziato dagli abiti dei personaggi quando non sono al “cospetto” di Enrico IV; infine gli anni 2000, il momento stesso che si vive assistendo alla recita, attraverso un grande schermo ed un orologio posto in alto che forse poteva anche non essere inserito poiché distrae lo spettatore.
Lo spettacolo è andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca e a fine recita dopo i meritati applausi, Lo Monaco ha voluto ringraziare il numeroso pubblico affermando che è stata l’unica tappa dove ha visto il teatro sempre pieno.
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © Tommaso Le Pera

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