Tematiche sempre attuali in Miracoli metropolitani della Carrozzeria Orfeo
di
Gabriele Isetto
Anche
gli spettatori livornesi hanno potuto assistere al Teatro Goldoni di Livorno
alla bravura della Carrozzeria Orfeo, compagnia già affermata da tempo, che
questa volta è tornata in scena con lo spettacolo Miracoli metropolitani, scritto da Gabriele Di Luca e diretto da
lui stesso insieme a Massimiliano Setti (che qui è anche attore) e Alessandro
Tedeschi.
Come
in tutti gli spettacoli di questa compagnia, anche qui vengono toccati temi
estremamente forti e attuali, anzi si arriva alla estremizzazione della
situazione attuale: in primis il tema del cibo che è un problema per gran parte
dell’umanità, considerato un vero lusso per poche persone e una “moda” per
altre; altra tematica che viene toccata è quella dell’ambiente e le fogne
riempite dall’uomo di feci, salviette, sigarette e altre cose, fino a che il
pianeta si ribella all’umanità ed esplode. Da questi due argomenti parte la
storia che si svolge in una vecchia carrozzeria riadatta a cucina specializzata
in cibo a domicilio per intolleranti alimentari mentre fuori le fogne e i
rifiuti tossici stanno allagando la città.
Molto interessante il fatto che la cucina sia realmente funzionante e in tal modo gli spettatori hanno un’esperienza non solo visiva, ma anche olfattiva, vivendo pienamente ciò che avviene in scena.
Molto interessante il fatto che la cucina sia realmente funzionante e in tal modo gli spettatori hanno un’esperienza non solo visiva, ma anche olfattiva, vivendo pienamente ciò che avviene in scena.
Sul
palcoscenico a dare vita ai protagonisti della vicenda, circondati dalla bella
scenografia ricca di dettagli di Lucio Diana, vediamo sette eccellenti attori
in perfetta unione tra di loro: Massimiliano Setti interpreta Cesare, un
aspirante suicida che entra ben presto a far parte della famiglia; Federico
Vanni è Plinio, un grandissimo chef caduto in rovina; Beatrice Schiros è
Clara, moglie di Plinio ed ex lavapiatti trasformatasi in imprenditrice;
Federico Gatti è Igor un ragazzo di 19 anni, figlio di Clara e figliastro di
Plinio, con gravi problemi di disabilità emotiva; Elsa Bossi interpreta Patty,
madre di Plinio ed ex brigatista, sempre pronta ad abbracciare nuove battaglie;
Aleph Viola interpreta Mosquito, carcerato e aspirate attore; Ambra Chiarello è
una simpatica lavapiatti etiope.
Tutti
questi personaggi interagiscono tra loro, anche tramite battute che strappano
un sorriso quasi “pirandelliano”, fino ad arrivare però a un tragico e amaro
finale.
L’unica pecca, sicuramente voluta, è la lunghezza dello spettacolo (2 ore e 15) senza intervallo per non perdere il ritmo incalzante dello spettacolo. Da una parte ciò è giusto, ma dalla parte dello spettatore, può essere faticoso mantenere l’attenzione sempre a livello adeguato.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di © Laila Pozzo
L’unica pecca, sicuramente voluta, è la lunghezza dello spettacolo (2 ore e 15) senza intervallo per non perdere il ritmo incalzante dello spettacolo. Da una parte ciò è giusto, ma dalla parte dello spettatore, può essere faticoso mantenere l’attenzione sempre a livello adeguato.