Un magico Elisir d’amore in scena al Teatro alla Scala
di
Gabriele Isetto
Nella
splendida cornice del Teatro alla Scala di Milano per la Stagione d’Opera
2020/2021 è stato allestito uno dei titoli più famosi di Gaetano Donizetti: L’elisir d’amore, melodramma giocoso del
1832.
La
messinscena odierna è stata a cura di Grischa Asagaroff che a mio parere ha
curato una regia poco convincente, con un susseguirsi quasi frenetico di
piccoli sketch a volte anche
ripetitivi. Nulla da dire invece sulle bellissime scenografie e gli ottimi
costumi creati da Tullio Pericoli, due elementi fondamentali dei cosiddetti
codici dello spettacolo. All’alzarsi della tenda rossa del sipario del Teatro,
ci si presenta davanti agli occhi una grande scena dipinta con alberi e colline
che possano ricordare i primi film d’animazione di Walt Disney come ad esempio
il cortometraggio La leggenda della valle
addormentata (1949), il tutto arricchito dagli allegri, colorati e
sprizzanti costumi dei personaggi, in particolare l’abito clownesco di
Dulcamara in sintonia con il personaggio che è infatti un truffatore che si
finge un medico di grande fama.
Eccellente
la direzione del giovane maestro Michele Gamba, che ha guidato con grande
maestria l’Orchestra del Teatro alla Scala, riuscendo a diffondere in sala sia
l’allegria che i momenti più intimi dati dalla partitura di Donizetti.
Il
Coro del Teatro preparato da Alberto Malazzi, perfetto vocalmente, a causa
della scelta registica ha mancato invece di vitalità e movimento scenico.
Ottima
la prova dei cinque cantanti che si sono confrontati con i personaggi di questo
gioioso melodramma. Francesco Meli nel ruolo del giovane Nemorino ha ricevuto
scroscianti e prolungati applausi a scena aperta per aver incantato il pubblico
con la romanza «una furtiva lagrima». La bella Benedetta Torre, perfetta per il
ruolo di Adina, ha mostrato una voce strutturata dal timbro stabile. Bravi,
bravi Davide Luciano e Giulio Mastrototaro nei rispettivi ruoli di Belcore e
Dulcamara: Luciano con una bella voce robusta adatta al personaggio,
Mastrototaro molto spigliato nell’interpretazione,
soprattutto nella gestualità non ha caricato troppo il suo personaggio. Molto
preparata Francesca Pia Vitale dà vita alla graziosa villanella Giannetta. Da
sottolineare anche la presenza di un attore di prosa, Davide Gasparro,
laureatosi al Piccolo Teatro, che qui interpreta abilmente e con simpatia
l’accompagnatore di Dulcamara.
Nel
complesso un ottimo spettacolo con l’unico neo della regia.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di © Brescia e Amisano / Teatro alla Scala