Grande successo per la prima edizione del Nicola Martinucci Internetional Voice Competition
di
Gabriele Isetto
Dal
25 al 28 giugno, presso il Teatro del Giglio di Lucca, si sono tenute le
selezioni della prima edizione del Nicola Martinucci International Voice
Competition, concorso che ha premiato nuove e promettenti voci del
melodramma. Alla competizione, in onore del famoso tenore tarantino Nicola
Martinucci, hanno partecipato 187 candidati che sono stati attentamente
ascoltati e selezionati da una giuria composta da nomi di fama internazionale
per il mondo dell’opera lirica:
Ø Nicola
Martinucci, tenore e Presidente onorario
Ø Michel
Beaulac, Opera dé Montreal
Ø David
Bennet, San Diego Opera
Ø Vittorio
Grigolo, tenore
Ø Francesca
Candeluci, CAMI-Columbia Artists
Ø Claudio
Ferri, Royal Artists Management
Ø Mauro
Gabrieli, Teatro Comuale di Bologna
Ø James
Meena, Opera Carolina
Ø Aldo
Tarabella, Teatro del Giglio di Lucca
Ø Melissa
Wegner, Metropolitan Opera di New York
Tra
gli artisti che hanno partecipato, tutti meritevoli, soltanto in 12 sono stati
ammessi alla finale che si è tenuta il 29 giugno sempre al Teatro del Giglio.
Prima
dell’inizio del concerto finale, aperto anche al pubblico e presentato dalla
giornalista Debora Pioli, il direttore artistico del Teatro, Aldo Tarabella,
l’amministratore unico Gianni del Carlo e il sindaco di Lucca Alessandro
Tambellini, hanno ringraziato più volte la giuria per aver sostenuto questo
progetto sperando in una seconda edizione.
Dopo
aver ascoltato le 12 voci dei finalisti, sono stati proclamati i tre vincitori,
anche se Nicola Martinucci ha affermato “io premierei tutti, ma i premi sono
solo tre”. al terzo posto Giuseppe di Stefano con l’aria “Ah, la paterna mano” dal Macbeth
di Giuseppe Verdi; al secondo posto Ethan Vincent con “O Carlo, ascolta” dal
Don Carlos verdiano; al primo posto
Lauren Michelle che ha cantato l’aria “Chi il bel sogno di Doretta” da La Rondine di Giacomo Puccini.
Le
basi per una seconda edizione di questo concorso ci sono, anche perché volto
alla scoperta di nuove voci per l’opera lirica, cosa di non poco conto.