Il dramma teatrale dei Miserabili
di
Gabriele Isetto
Al
Teatro Goldoni di Livorno è andato in scena lo spettacolo I Miserabili. Non è certo semplice adattare per il teatro un romanzo
di più di 1000 pagine come l’opera di Victor Hugo ma questa operazione è stata
portata a termine, pur eseguendo numerosi tagli e basandosi soltanto sugli
episodi fondamentali, da Luca Doninelli con la regia di Franco Però e con la
coproduzione del Centro Teatrale Bresciano, del Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia e del Teatro De Gli Incamminati, dando vita ad uno spettacolo
comunque lungo, ben 3 ore.
La
parte su cui Doninelli si è però maggiormente soffermato è quella delle intime
vicende del protagonista Jean Valjean, in cerca di una seconda occasione, e
dell’ispettore Javert per cui le colpe non sono annullabili; tutto ruota
attorno ai concetti di perdono e misericordia.
Risultato
di quanto detto è un netto ridimensionamento del contorno storico ed una
maggiore focalizzazione sull’interiorità rispecchiata anche dalla scenografia
di Domenico Franchi, estremamente minimale e composta da pochissimi elementi
racchiusi da tre grandi pannelli scenici, il tutto volutamente poco illuminato
dalle luci di Cesare Agoni e quindi poco attrattiva, perché nelle intenzioni
del regista altro deve essere il punto focale. Si viene a creare quasi un
parallelismo con l’animo buio dei personaggi per cercare di arrivare a
comprendere chi veramente siano i “miserabili”, gli ultimi nella società del
1800 come nella società odierna.
Minuziosi,
eleganti ed accurati i costumi realizzi da Andrea Viotti che contribuiscono
perfettamente alla caratterizzazione dei personaggi.
Il
protagonista è interpretato da Franco Branciaroli, noto per la sua spiccata
modulazione vocale e che rende la dicotomia di Jean Valjean con grande
naturalezza ed indubbio mestiere per non parlare della sua mimica e gestualità,
mentre Francesco Migliaccio nel ruolo di Javert rende giustizia alla tragicità
del personaggio creato da Hugo, soprattutto nel suo ultimo monologo. Tutto il
resto del cast è risultato di buon livello e ha ben portato avanti la vicenda: Alessandro
Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati,
Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Jacopo Morra, Maria Grazia
Plos e Valentina Violo.
Lo
spettacolo è sicuramente riuscito però bisogna obbiettivamente dire che la
durata è eccessiva e che talune volte
sembra quasi di trovarsi di fronte ad un excursus
di scene, venendo a mancare una costruzione continuativa dell’opera.