Grande successo per Il lago dei cigni a Livorno
di Gabriele Isetto
Anche
quest’anno nel cartellone della danza del Teatro Goldoni di Livorno è andato in
scena, facendo il tutto esaurito, il balletto Il lago dei cigni arrivato direttamente da San Pietroburgo con la
compagnia Classical Ballet Tradition fondata
nel 1877 da nobili borghesi russi per far conoscere la tradizione dei Balletti
Russi.
Splendido
il risultato ottenuto dal corpo di danza che si è mosso all’unisono sulle
bellissime musiche composte da Tchaikowsky, riprendendo le coreografie
originali di Marius Petipa. Tra tutti i danzatori merita un discorso a parte la
prima ballerina Tatiana Tkachenko, solista principale del teatro Marinsky di
San Pietroburgo e laureata presso la prestigiosa Accademia di Balletto Vaganova
nel ruolo di Odette. Tra gli altri si sono distinti gli interpreti del giullare
di corte e del mago Rothbart. Leggermente sottotono il ballerino che ha
interpretato il principe Siegfried, che ha avuto qualche lieve incertezza come porteur, mentre ha spiccato nel suo
assolo.
La
storia, già di per se molto famosa, è stata resa ancor più celebre dal film
d’animazione L’incantesimo del lago (1994).
Per i ventuno anni del principe Siegfried viene data una splendida festa dove dovrà
scegliere la sua futura moglie. Al tramonto, durante una battuta di caccia sul
lago, si imbatte in un gruppo di cigni: uno di questi si trasforma nella
bellissima principessa Odette che racconta a Siegfried di essere sotto un
potente incantesimo del malvagio mago Rothbart; il principe decide di salvarla
e promette alla principessa che le dichiarerà il suo amore alla festa davanti a
tutto il regno. Tra gli invitati c’è anche il mago con sua figlia Odile (il
cigno nero), che grazie a un maleficio di Rothbart è uguale alla principessa;
il giovane giura amore eterno alla ragazza sbagliata e solo allora il mago gli
rivela la verità mostrandogli Odette sul lago. Siegfried raggiunge la principessa
e…
Infatti
diversi sono i finali che può avere questo balletto. La conclusione originale
prevede che una volta che il principe giunge al lago e trova l’amata morente,
un tempesta si abbatte sulle acque e i due amanti muoiono inghiottiti da esse.
Il finale proposto in quest’occasione dal Balletto di San Pietroburgo ha invece
un lieto fine infatti durante il duello tra Rothbart e Siegfried il mago viene
sconfitto e la sua maledizione spezzata.
Splendide,
tanto da lasciare senza fiato, le scenografie e i costumi che onorano la
produzione classica di Petipa e del Grande Teatro Imperiale Russo, create
rispettivamente da Gurenko Evgenii e Kulichenko Valeri, che hanno permesso al
pubblico di vivere veramente appieno la magia di questa fiaba.
A
fine serata gli spettatori hanno tributato un lunghissimo e giusto applauso a
questa compagnia che ancora una volta dimostra di essere una vera eccellenza del
balletto.