Ugo Pagliai recita Shakespeare al Globe Theatre a Roma
dal 21 settembre al 7 ottobre
Ugo Pagliai
in
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
Regia di
Daniele Salvo
Traduzione
e adattamento Daniele Salvo
Produzione Politeama
Srl
“La
Tempesta” nasce in un momento molto difficile: un momento in cui tutto si confonde
e degrada in una spaventosa superficialità, in un deserto umano assoluto. La
nave affonda. Shakespeare inizia con quest’immagine la sua “Tempesta”, con
l’immagine di una società che cola a picco, un luogo in cui un Re e la sua
corte, dalle loro lussuose stanze interne alla nave, tentano invano di dettar
legge agli elementi naturali, disposti a tutto pur di salvarsi la vita,
offendendo i marinai esposti alla tempesta, ostentando la loro presunta
onnipotenza di piccoli uomini politici in balìa delle onde. Ma la tempesta,
almeno in questo caso, è un’illusione, un artificio, una malìa teatrale
organizzata da Prospero, il protagonista della pièce, che, come un direttore
d’orchestra o un moderno regista, crea la realtà e la manipola a suo
piacimento, intervenendo sugli elementi naturali. Siamo al Globe, nel teatro di
William Shakespeare, un piccolo universo, metafora del “globo terrestre e di
tutto ciò che contiene”. Nel nostro spettacolo il teatro di Prospero, luogo di
tutta l’azione scenica, è un teatro abbandonato, in “disarmo”, un luogo
dimenticato da tutti, sepolto nel tempo, ricoperto di polvere e calcinacci, un
luogo di illusioni private, ossessioni, attese di epifanie meravigliose, luogo
della mente e della passione, luogo ormai tristemente “demodé” e senza una
funzione sociale precisa. È il luogo degli attori del mondo shakespeariano e
del nostro mondo: la corte di un Re, creature fantastiche come Ariel e Caliban,
spiriti e spettri, usurpatori e usurpati, vittime e carnefici. L’isola del mago
Prospero coincide con il palcoscenico, pochi metri quadrati, estremo rifugio da
un mondo in cui non ci si riconosce più. È un’isola bizzarra, in cui la realtà
muta incessantemente, un labirinto in cui ad ogni istante è possibile smarrirsi
irrimediabilmente, un luogo di riflessioni, rifrazioni, trappole mortali,
miraggi ed utopie. Il teatro diviene così il
luogo di una seconda chance, il “campo di battaglia” immaginario in cui
Prospero/Shakespeare si prende una rivincita sulla vita reale. Attraverso Ariel
tesse una ragnatela fittissima, mette in scena il suo ultimo spettacolo e
lentamente, in modo sempre più amaro e definitivo, fa i conti con la vecchiaia,
l’infermità e la morte. Su quest’isola tutti i personaggi perdono
l’orientamento e vagano incessantemente, preda della follia e del dolore, per
ritrovare se stessi. Tutte le loro misere certezze crolleranno di fronte alla
sapienza sovrannaturale del demiurgo. Nel teatro di Shakespeare si rischia la
vita, si gioca con le passioni, la fragilità, l’innocenza, la dolcezza e la
violenza dell’uomo. E’ un gioco con il destino: si ritroverà la strada
smarrita? Ci sarà almeno un sopravvissuto? D’improvviso la bacchetta magica si
spezza, il filo si interrompe, il teatro crolla, il sipario si strappa, è
finita l’illusione, non c’è più stupore e con gli occhi colmi di nostalgia,
dolcezza e rabbia, non si potrà più giocare, non si potrà più accendere la
fiamma, evocare fantasmi, svanire. Resterà unicamente la solitudine e
l’amarezza: nella tempesta tutto si dissolverà. Ad eccezione del mare. Forse il
vero ducato di Prospero, alla fine, resterà per sempre quella povera isola
sospesa sul filo dell’orizzonte, luogo più reale del reale, non toccato dalla
complessità della vita quotidiana, dall’arroganza della politica, dalla
protervia degli intellettuali della corte, dalla compravendita delle cariche
pubbliche, governato unicamente dal sogno e dall’illusione, un piccolo teatro
in chiusura, sospeso nel nulla, sull’abisso.
Daniele
Salvo
Interpreti
(in ordine alfabetìco)
Prospero
Ferdinando
Sebastiano (fratello Alonso)
Alonso (Re di Napoli)
Caliban
Ariel
Capitano/Adriano
Gonzalo
Francesco/Nostromo
Miranda
Stefano
Trinculo
Antonio (fratello di Prospero)
Marinai/Spiriti/ gentiluomini
|
Ugo Pagliai
Tommaso Cardarelli
Simone Ciampi
Martino Duane
Gianluigi Fogacci
Melania Giglio
Sebastian Gimelli Morosini
Mauro Marino
Alberto Mariotti
Valentina Marziali
Mimmo Mignemi
Marco Simeoli
Carlo Valli
Corpo di ballo de “La Tempesta”
|
SCENE
Alessandro Chiti
COSTUMI
Gianluca Sbicca
IN COLLABORAZIONE CON
Susanna Proietti
MUSICHE ORIGINALI
Marco Podda
COREOGRAFIE
Micha Van Hoecke (in definizione)
ASSISTENTE ALLA REGIA
Alessandro Gorgoni
ASSISTENTE DEL M° PAGLIAI
Alessandro Guerra
ASSISTENTE SCENOGRAFIA
Fabiana Di Marco
MASCHERE
Creafx Firenze
ASSISTENTE VOLONTARIA Roberta Russo
DIREZIONE TECNICA
Stefano Cianfichi
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
DISEGNO AUDIO
Franco Patimo