Al Globe Theatre di Roma si parte con Molto rumore per nulla
Dal 27 giugno al 15 luglio
MOLTO RUMORE PER NULLA
regia di
Loredana Scaramella
traduzione
e adattamento di Loredana Scaramella
e Mauro Santopietro
Prodotto da Politeama Srl
BENEDETTO: “Quale è stato il primo
dei miei difetti per il quale ti sei innamorata di me?”
BEATRICE: “Per tutti quanti
insieme. Perché hanno organizzato una compagine così perfetta da impedire anche
ad una sola qualità di insinuarsi tra loro.”
Atto V, 2
TRA IL BACO E LA FARFALLA
Uno dei sapori più dolci del teatro è nella ripetizione: il medesimo
testo, col passare del tempo, ci si mostra cambiato. E’ un’esperienza
perturbante guardare con occhi nuovi un oggetto conosciuto ma apre lo sguardo
su orizzonti più vasti. Accanto ai temi che ci hanno appassionato, ne scorgiamo
di nuovi. Ed è stimolante l’idea di affrontare questo viaggio con un gruppo di
attori diverso, con una compagnia nata dagli incontri favoriti in questi anni
dalle stagioni del Globe. Ecco il perché di una nuova versione di questa
commedia che mi appare oggi come una riflessione molto brillante e ludica sul
tema della crisi intesa come tempo della metamorfosi, su come un ostacolo, una
difficoltà, possa trasformarsi in un’occasione di crescita personale e
collettiva. Abbandonare abitudini e convinzioni ormai inadatte alle nostre vere
esigenze è una necessità ed un’azione da intraprendere con coraggio, e anche
con un po’ di umorismo, per avviare una rinascita della nostra società.
“Molto rumore per nulla” è una favola illuminante sul potere
della parola, una commedia invasa da una gioia luminosa resa ancora più
accecante da una lama d’ombra che per alcuni istanti l’attraversa. Il titolo
racchiude tutti i sensi della storia e li nasconde proprio in quel “nothing”apparentemente inoffensivo. “Nulla” come
un basso continuo contrapposto al suono di troppe parole, alla frenesia che
spinge gli uomini ad amare, giocare, desiderare, combattere. Questa agitazione,
che ha la sua sintesi nell’eccitazione sessuale, esplode in una casa ospitale
piena di balli e di feste, d’estate, nella assolata Sicilia, un luogo che per
Shakespeare certo significava esotismo e sensualità e che noi spostiamo in un
Salento ideale, illuminato da quello stesso sole che esaspera i contrasti
della scacchiera di corredi stesi a sbiancare, mentre dal parlato le voci
prendono il volo per costruire richiami e canti che irrobustiscono il tessuto
musicale già suggerito dal testo. E “nothing”, nella sua forma
gergale antica, allude anche al sesso femminile,
attorno al quale tanto rumore si scatena, e ci porta più vicino al tema
centrale.
Un gruppo di soldati torna dalla guerra ed invade lo spazio delle donne.
E’ la fine della specificità dei generi: l'uomo
guerriero, la donna custode del focolare. Finite le battaglie, la commedia
racconta quello che sta nel mezzo, dopo la guerra e prima della pace, dopo il
"separato" e prima dell' "unito". Questo inter-regno è il
tempo della parola, che si fa ponte tra due singoli mondi. E’ il maschile che
cerca l'accordo col femminile. E“Molto rumore per nulla” racconta
la rottura della membrana che divide i due stati, la lenta e difficile osmosi
tra l'uno e l'altro. Tra uomo e donna, giovinezza ed età adulta, ricerca di
identità e assunzione di identità. Tra il baco e la farfalla.
Benedetto e
Beatrice, campioni dei rispettivi schieramenti, difendono strenuamente e con
sfoggio di battute ironiche le loro autonome identità, come due adolescenti
ostinati, lei attaccata al ruolo maschile che ha assunto, lui incapace di liberarsi dall'attrazione del cameratismo
adolescenziale. Sono paralizzati da
una paura che li rende comici. L’abbandonarsi alle emozioni potrebbe
precipitarli su un terreno instabile che sconvolge il carattere, azzera ogni
sistema di sicurezza e apre le porte ad una dimensione sconosciuta e
incontrollabile. Beatrice è una donna insolita, una Queen Elizabeth in
miniatura. Pur non essendo padrona di nulla, parla con libertà a stranieri, a
uomini di potere, familiari e non. Tutto con lei si trasforma in motto di
spirito, forgiato in una lingua paragonabile solo a quella di Benedetto,
brillante e impertinente. Comportamento in genere condannato in una donna ma in
lei accettato in virtù del suo essere casta, vergine e comica. Ogni battuta di spirito va però a rafforzare
la robusta corazza che nega il suo corpo e che nasconde dietro la goffaggine,
le risate e lo scintillio delle parole la sua delicatissima parte emotiva.
Benedetto è la sua immagine gemella, un Peter Pan attratto da una donna che è
un guerriero e che gli propone un rapporto in fondo rassicurante, molto simile
a quello che è abituato ad avere con i compagni d’armi. Il grimaldello che
incrina queste due casseforti d’amore è proprio lo stato di crisi, il momento
della difficoltà in cui le maschere rassicuranti cadono e ci si trova a
rischiare la caduta nel baratro . Quando le parole di Beatrice sono rese vane
dalla menzogna dei malvagi e il suo senso di giustizia non trova mezzi per
farsi valere, Benedetto diventa necessario, la sua virilità un valore. Solo un
uomo può impugnare la spada per difendere la giustizia, ma la strada gliela
insegna una donna che lo separa dal branco. E così il “buffone del Principe” si trasforma nel nuovo capo del palazzo,
giovane, saggio e brillante.
Da zero si va a zero: i malvagi rimangono tali, chi oggi si ama si amava
già ma con una coscienza diversa. In questo processo di svelamento e
metamorfosi, tutti ci ritroviamo complici del tentativo di mettere a nudo, come
in un gabinetto anatomico, i meccanismi del cambiamento e tutti siamo chiamati
a spiare e valutare i rischi e l’eventuale bellezza dell’incontro con
l’altro. Tutti, singolarmente e come corpo sociale, nascosti nella penombra del
teatro, sospesi fra realtà e finzione, facciamo insieme prove di
vulnerabilità. Sostenuti dalla gioia e dal coraggio e trascinati dalla musica,
transitiamo dal baco alla farfalla.
Loredana Scaramella
Interpreti
(in ordine alfabetico)
Margherita
|
LARA
BALBO
|
Claudio
|
FAUSTO
CABRA
|
Ero
|
MIMOSA
CAMPIRONI
|
Don Pedro
|
FEDERIGO
CECI
|
Seconda guardia
|
JACOPO
CROVELLA
|
Frate Francesco,
Sorba
|
DIEGO
FACCIOTTI
|
Borracio
|
ALESSANDRO
FEDERICO
|
Antonio, giudice
|
ROBERTO
MANTOVANI
|
Leonato
|
MAURIZIO
MARCHETTI
|
Don Juan
|
MATTEO
MILANI
|
Beatrice
|
BARBARA
MOSELLI
|
Corrado
Orsola
Corniolo,
Baldassarre
Benedetto
Prima guardia
|
IVAN
OLIVIERI
LOREDANA
PIEDIMONTE
CARLO
RAGONE
MAURO
SANTOPIETRO
FEDERICO
TOLARDO
|
Musiche eseguite
dal vivo
Trio WILLIAM KEMP
Percussioni Michele Di Paolo
Mandolino Luca Mereu
Chitarra Antonio Pappadà
REGIA
Loredana Scaramella
MAESTRO MOVIMENTI
DI SCENA
Alberto Bellandi
AIUTO REGIA
Ivan Olivieri - Francesca
Cioci
MUSICHE
Stefano Fresi
COSTUMI
Susanna Proietti
DIREZIONE TECNICA
Stefano Cianfichi
DISEGNO LUCI
Umile Vanieri
DISEGNO AUDIO
Franco Patimo