Hairspray: un musical grasso…e (è) bello
di Gabriele Isetto
Dopo
il successo del film-musical Hairspray del
2007 che vedeva protagonista John Travolta, a distanza di dieci anni al Teatro
Nuovo di Milano ha debuttato lo spettacolo tratto da questo film con la regia
di Claudio Insegno e che vede protagonista Giampiero Ingrassia nel ruolo di
Edna Turnbald, quindi una donna.
La
trama segue abbastanza fedelmente (anche se con piccole aggiunte) la pellicola
cinematografica, mantenendo però il significato e le tematiche, che sono
attuali tutt’oggi: l’accettazione del “diverso” attraverso la grassa Tracy che
vuole partecipare a un programma televisivo locale ma che viene inizialmente
esclusa per i sui chili di troppo, e il problema razziale con la separazione
dei bianchi e dei neri anche in televisione, tant’è che a loro è riservato il
Negro Day, termine ormai desueto, ma attuale nell’epoca in cui si svolge il
musical. Lo spettacolo però ci offre tutto questo in modo leggero attraverso il
sorriso.
Le
canzoni, eseguite tutte con orchestra dal vivo diretta da Angelo Racz e composte
da Marc Shaiman, sono state tradotte in italiano da Emiliano Dominici, per
rendere più comprensibile lo spettacolo a chi non conosce la lingua inglese.
Sul palcoscenico oltre ad Ingrassia che ha interpretato al meglio il
difficoltoso ruolo di una donna grassa, si sono esibiti: Mary La Targia e
Riccardo Sinisi rispettivamente nei panni di Tracy e Link Larkin bravi sia nel
canto che nella recitazione; Claudia Campolongo che ha interpretato ben tre
personaggi, suscitando le risa del pubblico soprattutto durante
l’interpretazione della vecchia insegnante di ginnastica; Gianluca Sticotti, un
Corny Collins all’altezza della situazione; Floriana Monici (Velma Von Tussle)
e Beatrice Baldaccini (Amber Von Tussle) se la sono cavata nel ruolo delle
“cattive” di turno; Giula Sol è Penny, la migliore amica di Tracy, anche lei
con un bel timbro vocale e una buona recitazione. Ancora molti sarebbero gli
interpreti da citare, tutti calati appieno nei loro ruoli e bravi anche gli ensamble che hanno eseguito le
coreografie di Valeriano Longoni.
La
scenografia mobile di Daniele Rozie, riadattata da Roberto e Andrea Comotti, al
di là della prima scena con una serie di case ruotanti per la piazza di
Baltimora, risulta essere essenziale e pochi elementi richiamano l’ambiente. Questa
semplicità è però sostenuta in modo fondamentale da un buon uso delle luci che
l’hanno resa piacevole. I costumi di Erig Le Goff, ripresi da Alessia Donnini,
danno vivacità alla scena, tutti molto colorati e in perfetto stile anni ’60.
A
fine spettacolo il pubblico entusiasta, si è alzato in piedi per applaudire più
volte tutti i membri del cast. Lo show sarà
in scena al Teatro Nuovo di Milano fino al 18 febbraio, per poi approdare al
Teatro Brancaccio di Roma dal 20 febbraio al 4 marzo.
Le foto a corredo dell'articolo sono di © Luca Vantusso 2018