La magia di Rossini al Teatro del Giglio di Lucca: una Cenerentola da fiaba
di Gabriele Isetto
A distanza di otto anni sul palcoscenico del Teatro del Giglio
di Lucca è tornata La Cenerentola,
una delle opere più famose di Gioachino Rossini. La produzione ripropone la
regia firmata da Aldo Tarabella nel 2017.
La storia di questo melodramma giocoso ha alla base la classica
fiaba che tutti noi conosciamo anche se con alcune libertà: la perfida matrigna
è stata sostituita da un patrigno, Don Magnifico; è presente il personaggio di
Alidoro, filosofo e maestro del principe il quale aiuta Cenerentola ad andare
al ballo. Di conseguenza non è presente la fata con tutte le sue magie e la
scarpetta di cristallo è stata sostituita da un anello grazie al quale il
principe riconosce Cenerentola.
Con
una direzione limpida, controllata e al tempo stesso profondamente musicale, il
maestro Daniel Smith è riuscito a esaltare la complessità delle strutture
ritmiche, la luminosità dei colori orchestrali e l’eleganza del canto che
caratterizzano l’opera rossiniana. Ha costruito un equilibrio tra orchestra e
palcoscenico, favorendo un costante dialogo tra le parti e sostenendo con
particolare cura l’intero giovane ensemble, accompagnandolo in ogni momento
dello spettacolo.
Di
grande livello anche il Coro Arché, preparato e diretto da Nicoletta Cantini,
che ha offerto una prova impeccabile sia dal punto di vista musicale sia per la
vivacità della presenza scenica e l’intonazione solida, l’omogeneità timbrica e
la precisione ritmica hanno contribuito a impreziosire ulteriormente la resa
complessiva dello spettacolo.
Tutti
gli interpreti sono stati eccezionali, al punto da meritare applausi a scena
aperta. Ognuno di loro ha saputo dar vita ai personaggi di questa fiaba con
grande precisione espressiva, ottimi timbri vocali e una presenza scenica
sempre convincente. Ne è scaturita una resa complessiva armoniosa e
coinvolgente, capace di conquistare il pubblico fin dai primi istanti. Il cast,
tutti under 40, è stato composto da: Alikhan Zeinolla (Don Ramino), Pasquale
Greco (Dandini), Gianluca Failla (Don Magnifico), Ilaria Monteverdi (Clorinda),
Greta Carlino (Tisbe), Giulia Alletto (Angelina) e Valerio Morelli (Alidoro).
Grazie all’aspetto visivo di questo allestimento, di forte
impatto emotivo, sembrava quasi di essere catapultati nella fiaba, con i suoi
colori accesi e vivaci.
Enrico Musenich ha ideato una scenografia interamente dipinta e in continuo movimento, realizzata senza ricorrere alla tecnologia. I mimi, parte integrante dell’allestimento, introducono di volta in volta gli elementi necessari a delineare i diversi ambienti: dal camino che suggerisce il “rifugio” di Cenerentola alla tavola imbandita del ballo, e così via. L’impianto scenico principale è composto da alti pannelli rotanti, sempre azionati dai mimi, sui quali sono raffigurati gli interni del castello di Don Magnifico. Tra le soluzioni più riuscite spicca la trasformazione che accompagna Cenerentola verso il ballo: una sorta di “scatola magica”, dipinta su ogni lato, che si apre in tre momenti successivi mostrando dapprima la biblioteca di Alidoro, poi un armadio con l’abito della serata e infine la carrozza che la condurrà alla festa.
Fantastici anche i costumi, realizzati con molta cura da Rosanna Monti, tutti che richiamano il Barocco. Gli abiti si accostano perfettamente con la scenografia, non solo per il taglio usato, ma anche grazie al sapiente uso delle luci di scena.
Enrico Musenich ha ideato una scenografia interamente dipinta e in continuo movimento, realizzata senza ricorrere alla tecnologia. I mimi, parte integrante dell’allestimento, introducono di volta in volta gli elementi necessari a delineare i diversi ambienti: dal camino che suggerisce il “rifugio” di Cenerentola alla tavola imbandita del ballo, e così via. L’impianto scenico principale è composto da alti pannelli rotanti, sempre azionati dai mimi, sui quali sono raffigurati gli interni del castello di Don Magnifico. Tra le soluzioni più riuscite spicca la trasformazione che accompagna Cenerentola verso il ballo: una sorta di “scatola magica”, dipinta su ogni lato, che si apre in tre momenti successivi mostrando dapprima la biblioteca di Alidoro, poi un armadio con l’abito della serata e infine la carrozza che la condurrà alla festa.
Fantastici anche i costumi, realizzati con molta cura da Rosanna Monti, tutti che richiamano il Barocco. Gli abiti si accostano perfettamente con la scenografia, non solo per il taglio usato, ma anche grazie al sapiente uso delle luci di scena.
L’unione
di regia, interpretazioni, scenografia e costumi ha dato vita a uno spettacolo
armonioso e avvincente, capace di trasportare il pubblico direttamente nel
mondo fiabesco di Rossini. Tra musica, colore e movimento, questa Cenerentola
al Teatro del Giglio si è confermata una produzione di qualità, in grado di
emozionare e divertire spettatori di ogni età, lasciando un ricordo vivido e
indimenticabile della magia del melodramma.
Le
foto di scena a corredo dell’articolo sono di © Beatrice Speranza
.jpg)




