Tutti i segreti del Maggio Musicale Fiorentino racchiusi in preziosi volumi

di Gabriele Isetto


Grazie alla casa editrice Olschi e allo storico dell’arte Moreno Bucci, sono stati pubblicati cinque preziosi volumi che raccontano, a partire dal 1933 cioè l’anno della nascita della manifestazione, la storia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino attraverso le immagini di bozzetti e figurini dei più grandi artisti come Felice Casorati, Giorgio De Chirico e Luchino Visconti, che hanno lasciato un’impronta fondamentale nelle vicende del teatro.
Tutto iniziò appunto nel 1933, quando il 22 aprile si alzò il sipario sul Nabucco di Giuseppe Verdi e da quel momento si consolidò la fortuna di questo Teatro, dando la possibilità ad affermati pittori e architetti di diventare anche costumisti e scenografi, creando un nuovo modo di fare spettacolo, fondendo la storia dell’arte con il mondo del melodramma.
Con il tempo si è sentito il bisogno di riordinare l’enorme quantità di materiale conservato negli archivi e fare un inventario delle tante meraviglie custodite, facendo così conoscere un tesoro che, grazie alla pubblicazione di questi volumi, ora è finalmente alla portata di tutti.
Un elemento fondamentale cui Moreno Bucci, curatore dei volumi, tiene a precisare è il fatto che i lettori non si troveranno davanti a dei veri e propri cataloghi con relative schede critiche, ma si imbatteranno in un vero e proprio inventario con il relativo numero, titolo dell’opera, nome dell’artista, le misure, se si tratta di un bozzetto o un figurino. Questo è sicuramente un grande valore aggiunto soprattutto per gli studiosi del settore. Potrete così conoscere gli artisti, soprattutto pittori-scenografi e costumisti, che nel corso degli anni hanno dato un grande contributo alla storia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Sicuramente la pubblicazione di tutti questi volumi è un progetto molto ambizioso, pienamente riuscito, anche grazie alla prestigiosa collaborazione con la Fondazione Carlo Marchi di Firenze, non solo per far conoscere al pubblico tutti gli spettacoli andati in scena nel teatro fiorentino, ma soprattutto per valorizzare questo patrimonio culturale e universale.

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