Michelangelo e il potere in mostra a Palazzo Vecchio di Firenze
di
Gabriele Isetto
Breve
ma intenso: queste sono le parole giuste per descrivere la mostra Michelangelo e il potere visibile a
Palazzo Vecchio, nel cuore di Firenze, fino al 26 gennaio 2025. L’evento,
curato dagli storici dell’arte Cristina Acidini e Sergio Risaliti, vuole
evidenziare il profondo rapporto che unì l’artista con il potere in tutte le
sue sfaccettature, dal papato alla famiglia dei Medici.
L’interessantissimo
percorso espositivo si snoda solamente nelle ultime due sale di Palazzo
Vecchio. Le opere sono infatti esposte nella Sala delle Udienze e nella Sala
dei Gigli. È uno spettacolo nello spettacolo perché non solo si ammirano i
capolavori della mostra, ma si è anche affascinati dai magnifici affreschi
delle sale.
Partendo
dai disegni, i visitatori possono osservare il Progetto di facciata di San Lorenzo, conservato presso la
Fondazione Casa Buonarroti. Le linee del disegno sono perfette e si può ben
riconoscere l’abilissima mano dell’artista. Lo stesso stile lo ritroviamo anche
in un altro schizzo esposto, quello per lo Studio
di fortificazione della Porta al Prato di Ognissanti.
Una delle sculture più belle che sono in esposizione, a parte una copia della famosa Pietà di San Pietro in Vaticano, è quella di Bruto datata 1540 c.a. perché racchiude un significato politico potente: viene messo in luce tutto il totalitarismo del potere della famiglia dei Medici, in particolare della figura del duca Cosimo I.
Una delle sculture più belle che sono in esposizione, a parte una copia della famosa Pietà di San Pietro in Vaticano, è quella di Bruto datata 1540 c.a. perché racchiude un significato politico potente: viene messo in luce tutto il totalitarismo del potere della famiglia dei Medici, in particolare della figura del duca Cosimo I.
Entrando
nella Sala dei Gigli si è colpiti dalla parete di dipinti con al centro il
ritratto di Michelangelo eseguito dall’amico Giuliano Bugiardini. Possiamo
affermare senza ombra di dubbio che qui l’artista è circondato letteralmente
dal potere, tra cui il Ritratto di papa
Leone X de’ Medici con i cardinali Giulio de’ Medici e Innocenzo Cibo sempre
del Bugiardini, e il ritratto di Cosimo
de’ Medici in armatura di Angelo Bronzino.
Altri
“reperti” interessantissimi da vedere in mostra sono le varie lettere che
Michelangelo scambiò con i vari mecenati e potenti dell’epoca, tra cui un importante
carteggio del 1529 con il politico Battista della Palla, quando l’artista
lasciò Firenze per rifugiarsi a Venezia.
Molti altri sono i capolavori che i visitatori possono ammirare. Quindi, se capitate a Firenze, non perdete l’occasione di vistare questa piccola ma grande mostra: un viaggio breve ma intenso nella storia dell’arte.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di © Leonardo Morfini
Molti altri sono i capolavori che i visitatori possono ammirare. Quindi, se capitate a Firenze, non perdete l’occasione di vistare questa piccola ma grande mostra: un viaggio breve ma intenso nella storia dell’arte.