I miei racconti: Una vicina di passaggio

di Gabriele Isetto
 

Continuo con i miei lettori la condivisione del mio secondo racconto scritto durante il corso di scrittura creativa.
 
UNA VICINA DI PASSAGGIO
di Gabriele Isetto
 
Da tempo non si sentiva nemmeno un rumore provenire dall’appartamento accanto al mio. La casa era disabitata.
Un giorno vidi una signora anziana sulla settantina infilare la chiave nella serratura e aprire la sua nuova abitazione. Non avevo mai visto una persona così strana: un trucco molto pesante le copriva il viso e i suoi capelli neri riccioluti la facevano assomigliare a una strega delle fiabe. Doveva essere una signora molto sola a giudicare dall’espressione del suo volto. Mi fece un grande sorriso e varcò la soglia di casa sua sbattendo violentemente la porta, solo perché non avevo avuto il tempo di rispondere al suo saluto.
Ero concentrato ad osservarla.
Quella sera a cena, sentii la voce dell’anziana signora provenire dall’appartamento. Sicuramente stava parlando al telefono perché si udiva solamente la sua voce profonda ed inquietante. Le pareti erano sottilissime che potevo udire tutto.
Stava parlando di morte, omicidi e piante. Che cosa stava a significare? Chi era la mia vicina?
Qualche giorno prima nel mio quartiere era accaduto un fatto agghiacciante. Un’anziana signora era stata assassinata e sembrava opera di un maniaco che aveva già colpito tre volte e che i giornali locali avevano soprannominato “Il fioraio”, perché lasciava sul corpo delle sue vittime un fiore diverso ogni volta.
Nella notte dalla casa un tempo disabitata, ora proprietà dell’anziana signora, si udì un forte tonfo e un rumore di vetri rotti. Decisi di non intervenire visto lo strano comportamento della donna.
La mattina seguente, verso mezzogiorno suonò il postino.
A me consegnò le solite bollette dell’acqua e del gas, si sa che quando arrivano lettere e non e-mail, al giorno d’oggi è solamente gente che chiede soldi. Prima di andarsene il portalettere disse che doveva consegnare un pacco alla signora Garuti, famosa scrittrice di thriller.
Ecco chi era la mia vicina, una scrittrice di gialli! Sicuramente al telefono stava parlando di un suo romanzo.
Indicai al postino la porta dell’appartamento che però era socchiusa. Un fatto molto strano. Le porte di casa di solito sono sempre chiuse.
Preoccupati, entrammo nell’appartamento chiedendo permesso e se c’era qualcuno. Qualcuno in effetti c’era: sul pavimento del salotto giaceva il corpo dell’anziana signora e, posato sul suo petto, un fiore: una rosa.

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