I miei racconti: Da molto lontano

di Gabriele Isetto


Recentemente mi sono iscritto a un corso di scrittura creativa e condivido con i miei lettori il mio primo racconto scritto durante questo percorso.

DA MOLTO LONTANO
di Gabriele Isetto
 
20 aprile 2020
 
Caro Diario
Sono giunto finalmente a destinazione. Appena arrivato nella città chiamata Livorno non ho visto nemmeno una persona camminare per le strade. Tutti sono rinchiusi in casa a causa di una misteriosa malattia che sta dilagando in tutto il mondo. Quelle poche persone che ho incontrato indossavano una straccio particolare che copriva bocca e naso e non potevi vedere completamente il loro volto. Quando mi imbattevo in qualcuno, lui o lei mi guardavano in modo straniato, come se non fossi di questo mondo. Indossavo un lungo cappotto fino al ginocchio, un cappello a cilindro, guanti neri e per camminare usavo un bastone da passeggio con un pomo dorato sulla cima e non avevo la benda sul volto.
Ero di fronte a una grandissima statua con quattro schiavi in catene e in alto un generale che non conoscevo, che in questo modo controllava i prigionieri. Nella città da cui provengo abbiamo una grande torre con un orologio incastonato ai quattro lati; inoltre abbiamo un meraviglioso ponte che permette l’attraversamento del nostro fiume: il Tamigi.
Sono dispiaciuto di essere arrivato in questa nuova città e vederla “morta”. Le persone sono chiuse in casa, i locali sono chiusi, la malattia si espande e questo non mi permette di dedicarmi al mio passatempo preferito.
Provo un senso di solitudine, vorrei tornare da dove provengo. Alla mia epoca. Ho datato la il mio diario 20 aprile 2020, data in cui sono arrivato.
Per tornare alla mia epoca, indietro di 132 anni, non devo fare altro che chiudere gli occhi e battere per tre volte la punta del mio bastone.
È ciò che ho fatto.
E sono tornato al mio caro 1888 nella mia amata Londra. La vita qui è meravigliosa...per me che sono Jack lo Squartatore.

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