L’incoronazione di Poppea: l’eleganza del regista Pier Luigi Pizzi

di Gabriele Isetto



Al Teatro Verdi di Pisa, a distanza di trent’anni, torna in scena l’opera L’incoronazione di Poppea, dramma in musica di Claudio Monteverdi, messo in scena da un grande nome del panorama del teatro: Pier Luigi Pizzi, che come d’abitudine, firma anche la scenografia ed i costumi.
Il Maestro ha saputo cogliere con molta eleganza gli attimi importati sia della musica che della drammaturgia inserendo inoltre, come spesso accade nelle sue regie, un particolare importante non presente nel libretto e cioè, il suicidio di Ottavia che, ripudiata da Nerone e mandata in esilio, decide di uccidersi per il troppo dolore.


L’eleganza di Pizzi la ritroviamo anche nell’aspetto visivo dell’opera, minimalista ma molto convincente, per concentrarsi maggiormente sulle emozioni e sugli stati d’animo dei personaggi. Grandi colonne di marmo con dettagli dorati giganteggiano sul palcoscenico ed al centro solamente tre elementi: un enorme arbusto scheletrito, una palla dorata e una lettiga,il tutto allegoria della vicenda. Per guardo riguarda i costumi riconosciamo subito la mano del Maestro; tutti molto belli anche se per niente in linea, per foggia e materiali, con l’epoca in cui hanno vissuto Nerone e Poppea: alcuni personaggi indossano infatti abiti di pelle nera.
Sicuramente il punto debole dell’opera, non per colpa del regista, è la durata e la musica in sé. È vero che Monteverdi è da considerarsi il padre del melodramma italiano e quindi è fondamentale averne conoscenza però, quattro ore di spettacolo con una melodia non così tanto accattivante e senza arie che si ricordano facilmente, rendono l’opera obbiettivamente faticosa da seguire.


Perfetta la direzione d’orchestra di Antonio Greco che, assieme ai dodici elementi dell’Orchestra Monteverdi Festival / Cremona Antiqua, tesse un filo di connessione con i cantanti restituendo tutta la raffinatezza del melodramma.
Lunghissimi sono stati gli applausi finali per tutto il cast, quattordici cantanti, che hanno interpretato al meglio i rispettivi personaggi sapendo unire la recitazione al canto: Roberta Mameli (Poppea), Federico Fiorio (Nerone), Josè Maria Lo Monaco (Ottavia), Enrico Torre (Ottone), Federico Domenico Eraldo Sacchi (Seneca), Candida Guida (Arnalta), Chiara Nicastro (Drusilla), Luigi Morassi (Lucano), Luca Cervoni (Liberto), Mauro Borgioni (Mercurio), Danilo Pastore (Nutrice), Francesca Boncompagni (Fortuna), Paola Valentina Molinari (Amore) e Giorgia Sorichetti (Pallade e Virtù).
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © KIWI OFFICIAL – Diego Bianchi

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