IL COLORE BIANCO E LA SIMBOLOGIA NELLA MADAMA BUTTERFLY DI PIER LUIGI PIZZI

di Gabriele Isetto


 
Grande successo per la Madama Butterfly di Giacomo Puccini che ha debuttato a Torre del Lago. Una minuziosa messinscena grazie al maestro Pier Luigi Pizzi, che come in tutte le sue regie firma anche la scenografia ed i costumi.
Pizzi è molto attento alla tradizione senza mai tradire il libretto, ma allo stesso tempo dà un suo forte tocco personale e come sempre si può osservare una scrupolosa ricerca storica soprattutto nei costumi e un’indagine approfondita sugli usi dell’antico Giappone, con il risultato di un finale particolare che personalmente è la prima volta che vedo: nella scena del suicidio della protagonista, dopo che essa si trafigge con il pugnale, la fedele serva Suzuki le taglia la gola per preservare la sua bellezza. Tutto questo è un tipico antico rituale giapponese.



Altro elemento fondamentale su cui il regista si sofferma nella scenografia e nei costumi è l’uso del colore bianco, che in Giappone simboleggia non solo la purezza ma anche il lutto. Il bellissimo impianto scenografico infatti è monocromatico proprio per sottolineare il fatto che non ci sarà mai felicità nella casa di Butterfly.  
Veramente ottima e accurata la direzione d’orchestra del giovane direttore Francesco Cilluffo che ha saputo diffondere in maniera sofisticata le note della partitura senza mai staccarsi da essa ma con un ottimo arrangiamento.
Come ogni anno una menzione va al coro diretto da Roberto Ardigò, che nella Butterfly è fondamentale nella famosa scena del «coro a bocca chiusa». A proposito di questo, Pizzi l’ha realizzato in maniera eccellente: tutti i coristi indossavano dei costumi bianchi con un velo e al centro della scena una suonatrice di violino che si muoveva tra loro.


Applausi a scena aperta per le due protagoniste femminili: Carolina Lopez Moreno e Alessandra Volpe nei rispettivi ruoli di Butterfly e Suzuki; Buono il Pinkerton di Luciano Ganci anche se poco in scena; Molto bravo e convincente Bruno Taddia calato perfettamente nei panni di Sharpless. Nella vicenda di Butterfly ci sono poi molti personaggi che potremmo definire di “contorno” ma comunque fondamentali per la vicenda e tutti i cantanti che li hanno impersonati, meritano di essere citati: Enrico Casari (Goro), Italo Proferisce (Yamadori), Seung Pil Choi (Zio Bonzo), Francesco Auriemma (Commissario imperiale), Alessandro Ceccarini (Ufficiale del registro), Loriana Castellano (Kate), Taisiia Gureva (La madre), Yo Otahara (La zia), Marco Montagna (Yakuside) e Romina Cicoli (La cugina).
Lo spettacolo sarà replicato anche il 5, 18 e 24 agosto e se posso dare un consiglio … andate a Torre del Lago Puccini per assistere a questa magnifica messinscena di Madama Butterfly.

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