Don Giovanni: l’opprimente chiave di lettura di Dante Ferretti

di Gabriele Isetto


Pubblico ed orchestra in piedi per accogliere con lunghissimi applausi il maestro Zubin Mehta, che ha ottimamente diretto l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nel Don Giovanni di Mozart per la regia di Giorgio Ferrara, ripresa da Stefania Grazioli. La bacchetta del Maestro concertatore ha saputo mettere in risalto i diversi momenti dell’opera e gli stati d’animo di cui la musica è tinta: il romanticismo e la passione, i momenti giocosi (il Don Giovanni infatti è un dramma giocoso) e i momenti più cupi come la scena del convitato di pietra.


Questo allestimento, proveniente dal Festival dei Due Mondi di Spoleto, dà una chiave di lettura dell’opera molto cupa, non solo nei momenti in cui la partitura lo richiede, ma anche nell’aspetto visivo: la bellissima scenografia di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo è molto opprimente, costituita da possenti colonne di marmo, statue e tombe fin dall’inizio proprio perché si vuol mettere in risalto l’anima dissoluta del protagonista che viene punito perché  non si è pentito; il tutto culmina nell’ultima fatale scena della morte di Don Giovanni, forse la miglior scena realizzata, in cui il personaggio della Morte con la sua falce conduce il dissoluto all’inferno e il tutto è reso ancor più angosciante grazie alle luci di Fiammetta Baldiserri. Consoni alla produzione gli ottimi costumi di Maurizio Galante che usa sapientemente i vari colori ma mai in tonalità particolarmente accese, a sottolineare l’oscurità della chiave di lettura che il regista ha voluto dare.


Ottima tutta la compagnia, dal primo all’ultimo membro del cast, dimostrato anche dai lunghi applausi finali. Nel ruolo del protagonista un perfetto Luca Micheletti, baritono e attore di prosa, con eccellente voce, recitazione  e presenza scenica, si è distinto particolarmente nell’aria «Deh vieni alla finestra»; Anche se appare solamente in pochissime scene, di cui due in cui canta “fuori campo”, Adriano Gramigni si è ben calato nei panni del Commendatore; Fantastiche le voci delle tre soprano Jessica Pratt (Donna Anna), Anastasia Bartoli (Donna Elvira) e Benedetta Torre (Zerlina) che hanno incantato soprattutto nel secondo atto; ottima prova anche quella di Markus Werba che ha interpretato un eccellente  Leporello, servo e braccio destro del protagonista. Infine, ma non da meno, la bravura di Ruzil Gatin e Eduardo Martìnez nei rispettivi ruoli di Don Ottavio e Musetto, rivali di Don Giovanni.
Non appare molto spesso, ma come sempre bisogna menzionare l’ottima prova vocale del Coro del Maggio Musicale Fiorentino guidato dallo storico maestro Lorenzo Fratini.
Come è facile intuire dalle mie parole, uno spettacolo degno di nota.

Post più popolari