Pubblico incantato dalla Turandot di Franco Zeffirelli
di
Gabriele Isetto
Applausi
a scena aperta per la scenografia e soprattutto per i cantanti della Turandot di Giacomo Puccini andata in
scena all’Arena di Verona nello stupendo allestimento firmato da Franco
Zeffirelli.
Perfetta
la direzione d’orchestra di Francesco Ivan Ciampa che ha rispettato i tempi
della partitura pucciniana senza mai ne rallentarli ne accelerarli mantenendo
intatta la struggente e al tempo stesso potente musica del Maestro. Come
sempre, veramente veramente bravo il coro coordinato da Ulisse Trabacchin che
in Turandot diventa un personaggio
fondamentale perché testimone e custode della storia della principessa e dei
tre enigmi.
Come
detto all’inizio dell’articolo, applausi a scena aperta per il cast: bravissime
le due interpreti femminili, Oksana Dyka (Turandot) e Ruth Iniesta (Liù)
entrambe con buonissima presenza scenica e ottimo timbro vocale. Bis richiesto e concesso per Murat Karahan nel ruolo del principe Calaf.
Molto simpatici e dinamici come richiede il loro ruolo Gezim Myshketa (Ping),
Matteo Mezzaro (Pong) e Riccardo Rados (Pang). Infine, ma non ultimi, buona
l’interpretazione di Carlo Bosi nei panni dell’Imperatore, di Riccardo Fassi in
quelli di Timur e di Youngjun Park in quelli del Mandarino.
Splendente
fastosa e colorata la scenografia ideata da Zeffirelli che ricostruisce
perfettamente la Città Imperiale arricchita di laghi e bandiere che sventolano.
Il pubblico è rimasto incantato da questo allestimento, tant’è che ci sono
stati diversi applausi esclusivamente per la scenografia.
Soffermandomi
sempre sull’aspetto visivo non si può non parlare dei meravigliosi costumi di
Emi Wada, in particolare di quello indossato dalla principessa durante la scena
degli enigmi, tutto azzurro e con uno splendido diadema. Molto colorati anche i
costumi di Ping, Pong e Pang ognuno caratterizzato da una tinta cromatica
diversa.
Questo
allestimento di Turandot è destinato
a rimanere nella storia dell’opera lirica per la sua opulenza, soprattutto oggi
in cui la tendenza è invece quella di sottrarre, e quindi speriamo che sia
riproposto tra
qualche anno in Arena.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di ©Ennevifoto