Il turco in Italia al Carlo Felice di Genova: un teatro nel teatro

di Gabriele Isetto



Si sta concludendo la stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova con l’ultimo titolo in programma: Il turco in Italia di Gioachino Rossini, che sarà in scena anche il quattordici ed il sedici giugno e che vede protagonisti gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento del Teatro genovese. La regia dello spettacolo è stata affidata a Italo Nunziata che ha curato l’allestimento nei minimi particolari dando un tocco personale, come ad esempio far entrare Prosdocimo dalla botola del palcoscenico.
Ottima prova per Sesto Quatrini che ha diretto egregiamente l’Orchestra del Teatro dando risalto alle allegre note musicali della partitura rossiniana.
Allo stesso livello dell’Orchestra come sempre buono il coro del Teatro, guidato da Francesco Aliberti, purtroppo indossando ancora le mascherine, ma questo non ha impedito l’ottimo risultato.


Come detto all’inizio lo spettacolo ha visto in scena gli allievi dell’Accademia tutti molto giovani e promettenti nel mondo dell’opera. Veramente bravo e con una potente voce Alessandro Abis nel ruolo del turco Selim; Giulia Scopelliti (Donna Fiorilla) ha strappato applausi anche a scena aperta grazie alla sua dolce voce; ottima presenza scenica e ottimo timbro vocale per Gianpiero Delle Grazie che ha reso giustizia al personaggio di Don Geronio. Molto simpatico e preparato il Don Narciso di Dave Monaco. Non facile il ruolo del poeta Prosdocimo, quasi sempre in scena e che racconta la storia, qui reso molto bene da Janusz Nosek. Oltre a Donna Fiorilla in questo dramma buffo c’è solamente un altro personaggio femminile: Zaida, magistralmente interpretata da Gabriella Ingenito. Infine, ma non meno importante, il valente Matteo Straffi nei panni di Albazar, confidente del turco.


Questo allestimento è stato reso ancora più appetibile grazie alle bellissime scenografie dipinte del genovese Emanuele Luzzati dove troviamo un chiaro riferimento al metateatro, infatti la scena è un grande teatro con tanto di sipario e palchetti con personaggi che “guardano” lo spettacolo. Molto classici, belli e colorati anche i costumi di Santuzza Calì, in particolare quello di Salim con tanto di spada e turbante.
Non sono mancati i lunghi e meritati applausi finali, sperando che anche il prossimo anno l’Accademia di alto perfezionamento continui, essendo un ottima scuola per entrare nel mondo dell’opera lirica.

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