Don Chisciotte: riuscito l’adattamento teatrale

di Gabriele Isetto



Non è certo facile adattare per il teatro un grandissimo romanzo in due volumi come Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, bisogna fare delle scelte e questo è il lavoro che è stato fatto da Francesco Niccolini che ha drammatizzato questo importante capolavoro letterario, mettendo in evidenza i momenti fondamentali del testo, come ad esempio gli episodi della statua della Vergine, delle pecore e naturalmente dei mulini a vento.
Una buona regia a tre mani ha messo in scena questo spettacolo: Roberto Aldorasi, Marcello Prayer che interpreta in maniera molto efficace anche il ruolo del Curato e Alessio Boni anche nel ruolo del protagonista che ha ben figurato ma, su tutto il cast, sono però spiccati due interpreti: l’eccezionale e simpaticissima Serra Yilmaz nel ruolo di Sancho Panza, non disturbando affatto che una parte maschile sia interpretata da un’attrice, e Biagio Iacovelli che si trova letteralmente dentro Ronzinante, il cavallo di Don Chisciotte, animandolo perfettamente con movimenti e nitriti. Anche il resto del cast è stato veramente bravo, nessuno escluso: Francesco Meoni (la morte, il duca, il gran ciambellano e la divertentissima moglie di Sancho); Pietro Faiella (dottore), Liliana Massari (la sorella di Don Chisciotte e la duchessa) e Elena Nico (la governante).


Efficace la scenografia di Massimo Troncanetti, dove pochissimi elementi scenici costruiscono l’ambiente, come ad esempio una grande pala che si muove lentamente sul fondo del palcoscenico a rendere l’idea della “lotta” tra Don Chisciotte e i mulini a  vento. Molto belli anche i costumi di Francesco Esposito inerenti al romanzo.
Questo spettacolo ha però un finale aperto, che ha lasciato perplesso il pubblico: tutta la rappresentazione è ambientata all’epoca del romanzo, l’ultima scena invece si svolge ai giorni nostri in una camera di un ospedale e si percepisce che forse è stato tutto un sogno di un paziente: un riferimento al famoso aforisma di Oscar Wilde “la Vita imita l’Arte molto più di quanto l’Arte imiti la Vita”.
 
Le foto di scena a corredo dell’articolo sono di © Gianmarco Chieregato, © Lucia de Luise, © Andrea Boni e © Davide Scognamiglio

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