Il marito invisibile: uno spunto per parlare del cambiamento della comunicazione

di Gabriele Isetto



Una brillante e divertente commedia scritta e diretta da Edoardo Erba è stata ospitata al Teatro Goldoni di Livorno, stiamo parlando di Il marito invisibile atto unico della durata di 70 minuti, prodotto dalla compagnia Gli Ipocriti.
La storia è tutta incentrata su una videochat tra due grandi amiche cinquantenni, Fiamma (Maria Amelia Monti) e Lorella (Marina Massironi) che non si vedono da moltissimo tempo, alcune battute del testo fanno immaginare che il loro colloquio a distanza sia causato dalla pandemia, anche se non è questo il tema centrale, bensì su come è cambiato il modo di comunicare.
Ad un certo punto Lorella annuncia all’amica di essersi spostata, ma c’è solo un problema: il marito è invisibile. Da questo particolare iniziano una serie di situazioni, rese molto divertenti dall’eccezionale bravura delle due formidabili attrici che si sono guadagnate anche applausi a scena aperta.
A mio parere, la scenografa di Luigi Ferrigno non è stata del tutto convincente: Fiamma e Lorella sono sedute davanti a due tavolini con due pc portatili e alle spalle un blu screen. Sopra di loro due schermi su cui vengono proiettate le immagini delle due attrici all’interno dei loro rispettivi ambienti ricostruiti virtualmente: la cucina di Fiamma e la camera da letto di Lorella. Anche se innovativa, questa scelta distrae lo spettatore che non sa se guardare le attrici “in carne ed ossa” oppure sullo schermo come al cinema o in televisione.
Interessante invece la tematica su cui si basa questo spettacolo scritto durante il lockdown: il distanziamento reale che ha acuito l’importanza e la crescita che hanno assunto i social durante questo duro periodo e ci hanno permesso di rimanere uniti seppur virtualmente. A sottolinearlo, durante gli stacchi tra una scena e l’altra, sui due schermi vengono proiettati account social di Instagram.

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