Tutto nel mondo è burla: un divertentissimo Falstaff in scena al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
di
Gabriele Isetto
Giuseppe
Verdi sarebbe stato molto soddisfatto dalla messinscena del suo Falstaff al Teatro del Maggio Musicale
Fiorentino curata da Sven-Eric Bechtolf che ha “modernizzato” l’opera lavorando
molto sulla gestualità e sulla mimica dei personaggi, che può apparire forzata,
ma è consona al Falstaff e alle
situazioni che questa commedia lirica propone.
Da sottolineare che anche l’ottimo coro
(diretto da Lorenzo Fratini) diventa un protagonista dello spettacolo
soprattutto nel finale, non è mai statico come spesso succede.
L’Orchestra
del Maggio Musicale è stata diretta dal famosissimo Sir John Eliot Gardiner con
passione e grande precisione. Il Maestro ha fatto un ottimo lavoro, anche se ha
“riletto” la partitura con acceleramenti e rallentamenti a volte mettendo a
dura prova i cantanti.
Grandi
applausi per il cast anche a scena aperta. Eccellente il Sir John Falstaff di
Nicola Alaimo che con la sua grande voce e la sua corporeità è perfetto per il
personaggio, divertentissima la sua scena in cui cerca di entrare nel baule in
casa di Ford. Bravissime e con delle belle voci nei loro ruoli le quattro
cantanti, le “comari”, senza di loro la trama della commedia non esisterebbe:
Ailyn Pérez (Alice), Francesca Boncompagni (Nannetta), Sara Mingardo (Quickly)
e Caterina Piva (Page). Simpaticissimi, con ottimo timbro vocale e forte
presenza scenica, i due seguaci di Falstaff, Bardolfo e Pistola,
rispettivamente Antonio Garés e Gianluca Buratto. Buona la prova di Matthew
Swensen che ha ricoperto il ruolo di Fenton. Infine chiudono il cerchio del
cast gli abili e preparati Simone Piazzola (Ford) e Christian Collia (Dr.
Cajus).
Efficace
e veramente bello è stato l’aspetto visivo dello spettacolo. La scenografia di
Julian Crouch interamente in legno, richiama i vari ambienti della storia:
l’osteria, la casa di Ford e il parco di Windsor. Ancora più belli i costumi di
Kevin Pollard che richiamano il 1500 e la buona fantasia del costumista si
scatena per la scena finale in cui viene organizzato uno scherzo al povero
Falstaff nel parco di Windsor.
Il
successo di questo allestimento si è visto dal fatto che alla fine il pubblico
non la smetteva di applaudire ed è stato concesso il bis nella famosa fuga finale «Tutto nel mondo è burla».
Le
foto di scena a corredo dell’articolo sono di © Michele Monasta