Cavalleria rusticana e Pagliacci: una serata dedicata alla Sicilia e al cinema di Fellini

di Gabriele Isetto

La scenografia di Cavalleria rusticana

Due compositori e due titoli. Questi sono i numeri per parlare del famoso dittico composto da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, due atti unici che vengono rappresentati sempre nella stessa serata, e così è stato anche quest’anno all’Arena di Verona.

Il problema era però l’incertezza della stagione estiva 2021 ed era improponibile pensare allestimenti faraonici sia per problemi di budget che di covid-19 e quindi bisognava snellire il tutto. Ecco che al posto delle classiche scenografie è stato scelto un grande pannello digitale su cui vengono proiettate magistralmente immagini che vogliono promuovere e valorizzare il patrimonio museale italiano, grazie al lavoro della D-WOK. Nel caso di Cavalleria rusticana c’è stata la collaborazione sia con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi che fa da sfondo per tutta la durata dell’opera, sia con i Musei Vaticani e con la Biblioteca Apostolica Vaticana che sono invece fonte di ispirazione nel momento della processione pasquale. Nel caso di Pagliacci invece la collaborazione è con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Fellini Museum Rimini. Anche per queste due opere oltre che alle videoproiezioni, sono stati utilizzati vari elementi scenici storici dell’Arena che colpiscono lo spettatore, soprattutto nel finale di Pagliacci in cui viene allestito un tendone del circo.

La scenografia di Pagliacci

Molto particolare ed interessante l’allestimento di Pagliacci, ambientato in uno studio cinematografico (non più come richiede il libretto in una strada della Calabria) e prorompe prepotentemente tutto lo stile felliniano anche nei costumi dei vari personaggi e non vi sarà difficile riconoscere numerosi richiami ai film del Maestro.
Ottima la prova del direttore Marco Armiliato che ha avuto il non facile compito di unire in un unicum artisti e coro che sono invece posizionati distanti tra loro infatti il coro, magistralmente diretto da Vito Lombardi, è stato posizionato sui gradoni a lato del palcoscenico e la scena era riempita da comparse.

Pagliacci

Veramente ottimo il cast che si è esibito: Maria José Siri (Santuzza); Clarissa Leonardi (Lola), Yusif Eyvazov (Turiddu / Canio); Sebastian Catana (Alfio / Tonio); Agostina Smimmero (Lucia); Valeria Sepe (Nedda); Riccardo Rados (Peppe); Mario Cassi (Silvio); Max René Cosotti e Dario Giorgelé (due contadini).
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di ©EnneviFoto

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