Madama Butterfly: la mancanza d’amore annienta la donna e la natura


di Gabriele Isetto


Il terzo titolo pucciniano in scena a Torre del Lago in questa estate particolare è stato Madama Butterfly la cui regia, scenografia e costumi sono stati curati da Manu Lalli che, per la prima volta nella sua carriera si è confrontata con quest’opera. Molto convincente e contemporanea la chiave di lettura data in cui vengono sottolineati temi a noi contemporanei prendendo spunto dalla giovanissima età della protagonista, quindici anni: la piaga del turismo sessuale, definito dalla regista stessa stupro etnico e la violenza dell’uomo sulla natura, così come la donna muore per mancanza d’amore lo stesso accade anche alla natura.


Entrambe le tematiche sono rese attraverso l’efficace ed essenziale scenografia a verde realizzata dall’azienda Giardini Mati, grandi alberi e piante invadono il palcoscenico in cui si muovono i protagonisti della vicenda: nel primo atto alberi pieni di vita, mentre per il secondo e terzo atto alberi spogli fino ad arrivare al finale in cui viene portato in scena un grande albero scheletrico che simboleggia sia la morte della natura sia ovviamente la morte della protagonista. Fondamentali in questo  spettacolo anche i costumi e soprattutto la loro cromaticità: nel primo atto prevale il rosso simbolo dell’amore e della passione, mentre negli altri due atti domina il bianco, simbolo del lutto nella cultura giapponese. A sottolineare il tutto, la presenza in scena nel momento del suicidio di Butterfly, non solo della protagonista ma di tutte le donne del coro vestite anch’esse di bianco perché si tratta di un dramma collettivo.
Ottima la direzione del giovane Enrico Calesso, testimoniata dai numerosi applausi ricevuti, che ha guidato con maestria l’Orchestra del Festival Puccini sottolineando il pathos struggente della partitura.


Per il cast nulla da dire, bravi, bravi, bravi ed eccezionali anche i personaggi minori, non solo da un punto di vista canoro ma anche recitativo: Shoko Okada (Butterly), Annunziata Vestri (Suzuki), Raffaele Abete (Pinkerton), Alessandro Luongo (Sharpless), Francesco Napoleoni (Goro), Luca Bruno (Yamadori), Davide Mura (Zio Bonzo), Luca Bruno (Commissario Imperiale), Alberto Petricca (ufficiale del Registro) e Anna Russo (Kate).
L’opera sarà replicata solamente in data 21 agosto, quindi affrettatevi ad acquistare gli ultimi biglietti rimasti perché è assolutamente uno spettacolo da non perdere.

Le foto di scena a corredo dell’articolo sono di ©Lorenzo Montanelli e Giorgio Andreuccetti

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