Grande successo per Tosca a Torre del Lago Puccini

di Gabriele Isetto


Tutto sould out ieri sera giovedì 6 agosto per la prima della Tosca al Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago. Un allestimento moderno ed essenziale ma convincente, nel rispetto dei protocolli sanitari in questo periodo di pandemia. La regia è stata affidata a Stefano Monti che ha curato anche la scenografia ed i costumi.
L’efficace impianto scenico è formato da tre grandi cerchi che, come afferma il regista nelle note di regia, rappresentano “l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso la pandemia”  e tutto lo spettacolo ruota attorno alle “soluzioni” che sono state trovate per rispettare il decreto: ben riuscita la morte del barone Scarpia in cui, non potendo rappresentare il momento del corpo a corpo con Tosca quando questa solleva il coltello per ucciderlo, una luce accecante impedisce al pubblico di vedere la morte di Scarpia, grazie al disegno luci creato da Eva Bruno.


Validi anche i costumi che rispettano il libretto dell’opera. Il migliore a mio parere l’abito color porpora, completato dagli splendenti gioielli di scena, indossato da Tosca nel secondo atto.
Un frenetico Alberto Veronesi ha diretto in modo chiaro e lampante l’Orchestra del Festival Puccini evidenziando i punti salienti dell’opera rendendo onore  alla struggente melodia pucciniana.
Come sempre non ha deluso, sia da un punto di vista canoro che scenico, il Coro del Festival Puccini di Roberto Ardigò e, pur nel rispetto del distanziamento, il famoso Te Deum nel finale del primo atto ha colpito nel segno.


Non ha deluso nemmeno il cast: un’eccellente Amadi Lagha nel ruolo di Cavaradossi a cui è stato chiesto anche il bis (purtroppo però non eseguito) e che dopo alcuni anni nel ruolo del principe Calaf di Turandot, finalmente a Torre del Lago si cimenta in un ruolo diverso che mette in risalto ancor di più la sua voce cristallina e che gli è valso scroscianti applausi finali; ad interpretare Tosca, la soprano Amarilli Nizza che si è ripresa molto bene dopo un primo atto leggermente sottotono; veramente bravo Devid Cecconi nel ruolo del cattivo Scarpia ricevendo anch’egli molti applausi durante i saluti finali. Anche il resto del cast ha saputo rispecchiare e dar vita adeguatamente al proprio personaggio: Davide Mura (Angelotti), Claudio Ottino (il sagrestano), Marco Voleri (Spoletta), Alessandro Ceccarini (Sciarrone) e Massimo Schillaci (un carceriere).
Da sottolineare che in apertura del terzo atto a differenza dal solito il pastorello, invece di essere una semplice voce fuori scena, si è palesato sul palcoscenico interpretato da Nicholas Ceragioli, che nonostante la giovane età, ha dato una buona prestazione scenica.
L’opera verrà replicata solamente il 14 agosto quindi non perdete l’occasione di andare a vedere questa messinscena e non abbiate paura perché anche tra il pubblico c’è grande rispetto del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine.

Le foto di scena a corredo dell’articolo sono di ©Lorenzo Montanelli e Giorgio Andreuccetti

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