La rappresentazione dell’umanità di Cous Cous Kaln


di Gabriele Isetto


Nello spettacolo Cous cous klan della produzione Carrozzeria Orfeo, andato in scena al Cinema Teatro 4 Mori di Livorno, viene presentata una realtà estremizzata ed eccessiva che mette in luce in maniera dissacrante il divario tra ricchi e poveri, dove la discriminante è la privatizzazione dell’acqua e le due classi sociali sono divise da una recinzione.
Quella rappresentata dalla scenografia di Maria Spazzi è la parte povera e quindi due roulotte ed una vecchia macchina circondate da spazzatura. Da questo si capisce quindi fin da subito quello che sarà il registro narrativo che punta a mettere in luce l’emarginazione e l’intolleranza all’interno della società a discapito delle peculiarità dell’individuo.
In questo ambiente degradato, sottolineato anche dai costumi di Erika Carretta, la regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi fa interagire i sei personaggi rappresentandoli nella loro totalità e focalizzandosi sulla loro psicologia più profonda, con un’alternanza di drammaticità, commozione e riso mai fine a se stesso, in un futuro specchio però della vita reale.
Tutto il cast è eccellente e ciascuno si cala alla perfezione nel proprio personaggio e per questo nessuno eccelle sull’altro ma danno una straordinaria prova corale. Ecco quindi che ci si presentano nella prima roulotte i due fratelli Caio (Massimiliano Setti) ex prete depresso ed il sordomuto e gay Achille (Aleph Viola), la loro sorella Olga (Beatrice Schiros) con problemi di obesità e senza un occhio. Nell’altra roulotte il musulmano Mezzaluna (Pier Luigi Pasino) innamorato di Olga. Successivamente si aggiungono Aldo (Alessandro Federico) un pubblicitario cacciato di casa e Nina (Noemi Apuzzo) una ragazza ribelle che sarà la chiave di tutta la drammaturgia. Tutti caratteri normali ed estremi allo stesso tempo ma molto più vicini a noi di quanto si pensi in una commistione tra politicamente più o meno corretto.

La foto a corredo dell’articolo è di © Isabella Levolella

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