La Tempesta: una scrittura contemporanea del capolavoro di Shakespeare


di Gabriele Isetto


La produzione Teatro Biondo di Palermo è arrivata nella città di Firenze, al Teatro della Pergola, con un classico spettacolo shakespeariano: La tempesta la cui regia è stata affidata a Roberto Andò. Nello spettacolo non è stato però rispettato fedelmente il testo del bardo inglese, ma è stata fatta una riscrittura da parte di Nadia Fusini che ha inserito alcune parti in dialetto, come nel caso dei due marinai, e ciò è risultato di non facile comprensione per chi non ne ha dimestichezza.
La rappresentazione è ricca di innovazioni registiche e, a mio parere, due sono state le più riuscite. La prima, quella di avvicinare il teatro al genere cinematografico grazie ad una scena aggiunta dopo la battuta finale di Prospero quasi come se fosse una “scena nascosta” dopo i titoli di coda l’altra, la bella scenografia di Gianni Carluccio che rappresenta la casa (contemporanea) di Prospero con un grande tronco d’albero che esce da una quinta laterale e l’uso dell’acqua che scende da un telone e rende l’idea del bagnasciuga di una spiaggia. Suggestivi anche i libri di Prospero messi in salvo impilati o appesi al soffitto.


Una nota di merito va a tutti i membri della compagnia che è risultata all’altezza del non facile compito quando si affronta un classico: Renato Carpentieri è un bravissimo Prospero che sa tenere bene la scena, Giulia Andò è una Miranda altalenante ma nel complesso un’interpretazione riuscita, eccezionale Filippo Luna nel ruolo di Ariel che in questo adattamento è il maggiordomo di Prospero. Meritati i lunghi applausi finali anche per gli altri attori:  Vincenzo Pirrotta (Calibano), Paolo Briguglia (Ferdinando), Fabrizio Falco (Gonzalo / Iris), Paride Benassai (Trinculo / Antonio) e Gaetano Bruno (Stefano / Alonso).
Molti i richiami letterari, manifesti o meno, ed è proprio compito del pubblico individuarli nello spettacolo che esprime quanto tempestosa è la vita in ogni tempo.

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