Intervista a Giorgio Borghetti


di Gabriele Isetto


Giovedì 19 dicembre al Cinema Teatro 4 Mori di Livorno è in scena la commedia Viktor und Viktoria con Veronica Pivetti, Giorgio Borghetti e Yari Gugliucci. Per l’occasione Borghetti, mi ha gentilmente concesso un’intervista.


Lei lavora nel mondo della televisione, del teatro e del doppiaggio, ma dove si trova più a suo agio?

L’ambito dove mi sento più a mio agio è decisamente il teatro perché un attore che non ti dica che il teatro è l’esperienza più bella che un attore possa provare, è un attore che ti sta mentendo. Per fortuna io riesco a fare tutto: la televisione, il cinema, il doppiaggio, però il teatro è quello in cui hai la risposta immediata del pubblico, là sopra non puoi mentire. Con Viktor und Viktoria siamo arrivati alla centotrentesima replica e non c’è replica che sia uguale all’altra, ogni volta è un esperienza diversa. Decisamente il teatro mi sento di dire che è il mio habitat naturale, il doppiaggio è il primo amore che non si scorda mai, la televisione ti dà quella notorietà e la possibilità di entrare nelle case degli italiani, in modo quasi un po’ prepotente come in Un posto al sole dove il mio volto si è di nuovo manifestato, e il cinema ha quella magia della sala, vedere un primo piano e non un 16:9 ha un’altra forza ancora. Io dico sempre che interpreto il mestiere dell’attore come una torta che ha tante fette e la fetta che mi emoziona di più è quella del teatro.


Tra tutti i lavori di doppiaggio a quale è più legato e perché?

Quello a cui sono più legato, e che quest’anno in qualche modo è anche ritornato, è E.T. perché è il primo lavoro importante che ho fatto. Adesso hanno fatto per Sky la pubblicità natalizia in cui hanno fatto tornare E.T., Elliott grande e con i figli in cui gli spiegano internet, hanno trovato un bel escamotage. Tutti mi chiedono «ma fanno il seguito di E.T.?» chi può dirlo, speriamo, se Spilberg dovesse decidere noi siamo pronti a farlo. Nel doppiaggio ultimamente ho fatto delle cose molto belle e sono contento lo scorso natale di aver doppiato Il ritorno di Mary Poppins, ho cantato tutte le canzoni quindi è stata un’esperienza molto importante, in quel periodo ho doppiato anche Cold war un film polacco che ha vinto tanti premi, quest’anno ho doppiato Light of my life e la serie l’alienista e ne sto facendo tante.


Mi può parlare del suo personaggio di Von Stein in questo spettacolo?

Il conte Frederich Von Stein è, come viene definito dalla baronessa Von Punkertin, un nobile e un eterosessuale tutto di un pezzo il quale viene sconvolto dall’avvenenza e dal fascino di questo Viktor, perché lui sa essere Viktor ed un uomo e quindi il mio personaggio vive un momento di grande difficoltà perché a tutti gli effetti viene colpito e si innamora di quello che lui pensa essere un uomo quindi vivendo una situazione personale sentimentale e di vita complessa perché insieme alla baronessa sono dei cospiratori poiché nello spettacolo, che naturalmente è una commedia con musiche, si canta, si ride, ma si riflette anche perché è ambientata nella Germania prenazista. Hitler è agli inizi della sua terribile e funesta ascesa, e il barone e la baronessa sono dei cospiratori contro questa ascesa.


In questa commedia si trattano con il sorriso temi come l’omosessualità e la difficile vita degli attori. Come sono oggi le cose?

Il mestiere dell’attore è un mestiere meraviglioso ma molto difficile perché comunque si è sempre sotto il giudizio di altri che ti devono scegliere e il momento in cui sei scelto e lavori c’è il giudizio del pubblico che è efferato, quindi il mestiere dell’attore è un mestiere meraviglioso ma molto difficile. Mi sento un privilegiato perché lo riesco a fare e anche con successo, senza peccare di falsa modestia. Oltre al concetto dell’omosessualità, perché sarebbe riduttivo parlare solo di questo, è uno spettacolo che parla di giudizi  e pregiudizi, dell’accoglienza, della diversità intesa come un immigrato che vive e si trasferisce in Germania e Giovanna Gra, l’autrice, ha fatto proprio delle ricerche specifiche su questo, è un po’ come ci si può integrare. E’ un testo più che mai attuale, sulle diversità etniche, i gusti sessuali, sono quanto mai attuali. Ne abbiamo parlato ad un incontro con il pubblico: questo potrà essere un testo universale che potrà essere portato in scena anche da un'altra compagnia, uno spettacolo che può lasciare in qualche modo il segno.


So che lei è uno sportivo. Qual è il suo sport preferito? E il suo campione per eccellenza?

Facciamo questa intervista oggi 19 dicembre che è il compleanno di Alberto Tomba, che neanche a farlo a posta è un mio ex cognato, lo zio di mio figlio, quindi lo sci per me è uno sport meraviglioso e sono fiero di essere un buon sciatore. Mi piace molto giocare a tennis, gioco nella nazionale basket artisti, gioco  nell’italiana attori di calcio dove si fanno partite per beneficenza. Con un gruppo di attori pazzi come me abbiamo fatti la sciattori e facciamo anche delle gare di beneficenza. L’estate gioco a beach volley e quando ho fatto Elisa di Rivombrosa mi sono appassionato al cavallo quindi, quando posso, vado a vedere anche dei concorsi. L’equitazione è l’unico sport in cui, a parità di percorso, una donna può battere un uomo e quindi questa cosa è meravigliosa.


Progetti futuri?

Io proseguirò la mia avventura come magnate del pastificio Rosato di Un posto al sole quindi il mio ruolo rimarrà. Da voci di camerino e di corridoio probabilmente ci sarà un nuovo spettacolo sempre con questa compagnia di Viktor und Viktoria, come si dice compagnia vincente non si cambia. Questo è il terzo anno che va in giro, addirittura forse si parla di una ripresa anche per l’anno prossimo.

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