Successo per Lino Guanciale e Gabriella Pession in After Miss Julie
di Gabriele Isetto
Al
Teatro della Pergola di Firenze è stata proposta la moderna trasposizione della
tragedia in un atto unico, La signorina
Julie, di August Strindberg che
grande scandalo destò nel 1888. Nella rivisitazione prodotta dal Teatro Franco
Parenti, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
diretta dal regista Giampiero Solari dal titolo After Miss Julie, non si celebra la vittoria del Partito Laburista,come
nella riscrittura di Patrick Marber, ma bensì la fine della Seconda Guerra
Mondiale a Milano. Ciò non snatura però la vicenda in se stessa, infatti
potrebbe essere ambientata in qualsiasi momento perché ciò che interessa è l’essenza
dei personaggi e più specificatamente quella della figura femminile.
Tutto
si svolge nella villa di proprietà del padre della signorina Giulia (Gabriella
Pession), che la notte del 29 aprile, durante i festeggiamenti, giunge in
cucina e tenta e riesce a sedurre spudoratamente l’autista Gianni (Lino
Guanciale) promesso sposo però della cuoca Cristina (Roberta Lidia Di Stefano).
Da questa scintilla prende il via un’analisi spietata sulla differenza di
classe e sull’emancipazione femminile. La nobile Giulia rischia la sua
reputazione, Gianni tenta di migliorare la propria posizione sociale, Cristina
rappresenta il tentativo di non cambiamento dell’ordine sociale.
I
tre attori propongono in modo veramente convincente, con la loro recitazione
partecipe, il gioco di trasgressione sessuale e sociale. Gabriella Pession ha
una gestualità prorompente che bene esprime l’essere del suo personaggio e
altrettanto bravo è Lino Guanciale a fare da controparte.
Giulia
vuole liberarsi dalle catene della società che la costringe ad apparire ciò che
non è e va contro tutte le convenzioni ma questo, va anche contro Gianni che
invece vorrebbe migliorarsi ma non ci riesce perché fondamentalmente è un
maschilista che sente su di sé tutta la sua inferiorità perché appartenente
alla servitù, cosa che invece è ben compresa dalla cuoca Cristina conscia della
propria situazione e che quindi diventa spettatrice quasi “muta” del dramma che
si sta svolgendo di fronte ai suoi occhi e che avrà un tragico epilogo.
Molti
sono stati gli applausi che hanno salutato gli interpreti, sia perché se lo
sono ampiamente meritato, sia per la loro indubbia fama televisiva, tanto che a
fine spettacolo l’uscita artisti era praticamente irraggiungibile per la calca
dei fans che volevano salutarli.
Le foto di scena a corredo dell'articolo sono di © Noemi Ardesi