Non è Natale senza Lo Schiaccianoci

di Gabriele Isetto


Ormai manca poco a Natale, e come ogni anno, in quasi tutti i teatri d’Italia viene portato in scena il balletto simbolo di questa festività: Lo Schiaccianoci, composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij. La storia come forse tutti sanno, è ispirata alla revisione del racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Hoffmann, curata da Alexandre Dumas padre.
La versione allestita al Teatro Goldoni di Livorno è quella del Moscow Classical Russian Ballet, fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico e primo ballerino. Secondo tradizione le coreografie sono quelle originali di Marius Petipa, che ci ha regalato momenti indimenticabili di pura poesia nelle parti più famose come la Danza dei Fiocchi di Neve, la Danza Russa e il Valzer dei Fiori.
Veramente ottima la prova del corpo di ballo che si è esibito in questo magico balletto e ancor più ottima la prova dei solisti che hanno ricevuto moltissimi applausi a scena aperta incantando con la loro leggerezza frutto di durissimo lavoro: Clara (N. Kungurtseva), lo Schiaccianoci (D. Smirnov), Drosselmeier (A. Krul) e il Re dei topi (M. Maloyaroslavtsev).


Bellissime le scenografie tutte in stile classico, con grandi tele dipinte che simboleggiano i vari ambienti della favola: dalla sala dove si svolge la festa con un imponente albero di Natale che cresce durante il sogno di Clara, agli alberi innevati nel Regno dei Fiocchi di Neve.
La classicità la ritroviamo anche nei costumi, i più belli quelli della festa, dove gli invitati indossano abiti di varie tonalità cromatiche e molto vivaci, mentre meno convincenti i costumi utilizzati dai topi, delle semplici tute.
Come sempre una gran parte del pubblico era composto da giovani ballerine in erba e da adolescenti che sono rimaste giustamente incantate dalla magia di questo balletto che ogni anno rinnova le emozioni tipiche del Natale.

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