Importante scelta ecologista nel Mosè rossiniano
di Gabriele Isetto
In
occasione della celebrazione per i 150 anni della morte del compositore
Gioacchino Rossini, il Teatro Verdi di Pisa ha reso omaggio al Maestro
allestendo Mosè in Egitto.
Quest’opera, definita azione tragico-sacra, è stata messa in scena con la regia
di Lorenzo Maria Mucci.
Perfetta
l’Orchestra della Toscana diretta da Francesco Pasqualetti che ha eseguito la
musica rossiniana in maniera chiara e vivace, sottolineando i punti
fondamentali dell’opera. Un elogio particolare al numeroso Coro Ars Lyrica che,
sotto la guida di Marco Bargagna, ha dato vita al popolo ebraico e all'esercito egiziano.
Nonostante
quest’opera non presenti brani particolarmente memorabili, tranne Porgi la destra amata e Dal tuo stellato soglio, tutti i
cantanti sono riusciti ad emergere appieno e a dare risalto alle loro doti
canore. Alessandro Abis, anche se è un ragazzo giovane è risultato perfetto nel
ruolo del Faraone grazie alla sua grande voce; Silvia Dalla Benedetta è stata applaudita
più volte a scena aperta per l’interpretazione di Amaltea, la sposa del
Faraone; come tutti i melodrammi anche in questo non può mancare la storia
d’amore (tragica) tra Osiride e Elcia, interpretati da Ruzil Gatin e Natalia
Gavrilan, anch’essi ottimi nei loro ruoli; buona la prova di Federico Sacchi
nel ruolo di Mosè; un plauso anche agli altri personaggi: Matteo Roma (Aronne),
Marco Mustaro (Mambre) e Ilaria Ribezzi (Amenofi).
Questo
non era uno spettacolo semplice da mettere in scena da un punto di vista
visivo, perché richiede una grande scenografia e grandi effetti speciali ma, come
tutti sanno oggi purtroppo il mondo del teatro non sta passando un buon momento
dal punto di vista economico a causa dei tagli di budget e quindi non era certo possibile rendere effetti scenici
spettacolari come richiesto dal libretto. Interessante invece la scelta ecologista
fatta dal regista e dagli scenografi e costumisti Josè Yaque e Vlaentina
Bressan che hanno deciso di realizzare la scenografia utilizzando rifiuti
industriali, rielaborati dall’Officina
SCART® di Waste Recycling – Gruppo Herambiente, progetto del 2015 finalizzato
alla realizzazione di opere d’arte grazie proprio ai rifiuti. Ne è risultata
una scenografia semplice ed essenziale, bellissimi invece i costumi
tradizionali che richiamano l’Antico Egitto e il popolo ebraico.
Il
successo dello spettacolo è stato garantito ed il pubblico ha applaudito a lungo tutto il cast.
le foto di scena a corredo dell'articolo sono di © Imaginarium Creative Studio