La scuola di oggi come quella del 1992
di Gabriele Isetto
Siamo
sicuri che la visione della scuola sia cambiata rispetto al 1992 anno in cui
debuttò lo spettacolo Sottobanco tratto
dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone? La risposta ce la dà il regista
Daniele Lucchetti che ha distanza di più di vent’anni ripropone questo
spettacolo che oggi porta il titolo La
scuola, che fa il suo debutto in prima nazionale proprio al Teatro Goldoni
di Livorno, evento importante per il teatro della città.
La
storia si svolge in una scuola, dove un gruppo di professori sono impegnanti
negli scrutini della IV D, ma potrebbe essere una qualsiasi classe di una
scuola italiana. Sul palcoscenico vediamo appunto gli insegnanti interpretati
da un’azzeccata compagine d’attori tutti perfettamente calati nei loro ruoli:
Vittoria Belvedere (ragioneria), Vittorio Ciorcalo (religione), Roberto Citran
(il preside), Antonio Petrocelli (impiantistica) e Maria Laura Rondanini
(storia dell’arte). Su tutti però spiccano per la loro bravura Sivlio Orlando e
Roberto Nobile, rispettivamente nei ruoli dei professori di lettere e francese:
Orlando uomo che vede il bene e le qualità in qualsiasi studente, anche in
quelli obbiettivamente più scarsi, mentre Nobile non trova niente in questi
giovani, che ritiene braccia rubate all’agricoltura.
In
questa esilarante commedia, interrotta da risate e applausi a scena aperta,
però si riflette anche perché vengono affrontate tematiche attuali tutt’oggi: gelosie
ed innamoramenti tra professori, viene accennato al fatto che i genitori sono
troppo protettivi verso i loro figli, il preside risulta essere inadeguato al
suo ruolo, non conoscendo autori importantissimi come Kafka o Ovidio,
l’insegnante di impiantistica, che ha un doppio lavoro, mette l’insegnamento in
secondo piano.
Specchio
della condizione della scuola è la scenografa di questo spettacolo, curata da
Giancarlo Basili, una palestra puntellata da impalcature; molti si chiederanno,
perché gli scrutini non si svolgono in sala professori? Perché quest’ultima è
inagibile a causa di un problema alle tubature, ma anche la palestra non è da
meno, perché le impalcature “circondando” gli attrezzi tipici. La situazione
che doveva essere temporanea, si prolunga invece nel tempo.
Lunghi
sono stati gli applausi finali del pubblico, che ha gradito molto
l’interpretazione di tutti gli attori, richiamati più volti sul palcoscenico,
riservando vere e proprie ovazioni per Silvio Orlando, che con la sua mimica
facciale ha mostrato tutta la sua soddisfazione. Se volete sapere come si
concluderanno gli scrutini di questa IV D, potrete saperlo andando al Teatro
Puccini di Firenze dal 6 all’8 aprile.