I balli proibiti approdano al Politeama di Genova

di Gabriele Isetto


Nel 1987 uscì al cinema Dirty Dancig – balli proibiti, protagonisti Jennifer Grey e Patrick Swayze. A distanza di circa vent’anni il regista Federico Bellone porta in scena questo musical prodotto dalla Wizard Productions srl e che è approdato al Teatro Politeama di Genova.
La trama segue fedelmente il film, ambientata nell’estate del 1963, narra la storia d’amore tra la giovane Frances e il suo maestro di danza Johnny, interpretati rispettivamente dai bravissimi Sara Santosasi e Giuseppe Verzicco. Insieme a loro sul palcoscenico si muovo un gruppo di cantanti tutti della stessa bravura e nomi noti e affermati nel campo del musical: Simone Pieroni (Dr. Jake), Federica Capra (Penny), Claudia Cecchini (Lisa), Lucia Cammalleri (Marjorie), Mimmo Chianese (Max), Rodolfo Ciulla (Neil), Russel Russel (Tito), Samuele Cavallo (Billy), Loredana Fadda (Elizabeth), Renato Cortesi (Mr. Schumacher), Antonio Catalano (M1/Robbie), Rossella Contu (Vivian), Gianluca Briganti (M2/Moe), Sonia Lynn Jamieson (ensamble), Giulia Patti (ensamble), Paky Vincenti (ensamble) e Daniela Ribezzo (ensamble).
Trattandosi di un musical non sono certo da trascurare né le canzoni né le coreografie, le prime ovviamente sono quelle del celebre film, mentre le coreografie, curate da Gillian Bruce, risultano piacevoli grazie alla capacità degli ensamble del cast.



Una nota di merito va alla scenografia creata da Roberto Comotti, molto ricca e dettagliata, specialmente nella ricostruzione degli esterni e degli interni del villaggio turistico dove è ambientata la vicenda. Le videoproiezioni di Matteo Luchinovich giocano un ruolo importante, in particolare per rendere al meglio la scena dove i due protagonisti provano i loro balli nel lago.
Anche i costumi di Marco Biesta e Marica D’Angelo sono azzeccati, in pieno stile anni sessanta: gli uomini indossano jeans e magliette a maniche corte, mentre le donne indossano abiti con gonne svasate.
Con Dirty Dancing, anche se non lo si può considerare uno spettacolo fondamentale nel panorama nazionale del musical, si passa comunque una serata di svago che volendo offre anche spunti di riflessione perché affronta tematiche abbastanza forti come l’aborto o l’emancipazione delle donne, basilari oggi come allora.

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