Piergiorgio Odifreddi racconta Omero al Teatro Carcano di Milano
Al Teatro Carcano di Milano
PIERGIORGIO ODIFREDDI
(Canto XII: Il problema dei
buoi di Archimede)
terzo appuntamento con il progetto di SERGIO MAIFREDI
ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO
ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO
Lunedì 5 marzo ore 20,30
Lunedì 5 marzo il Teatro Carcano ospiterà il
terzo appuntamento di ODISSEA Un
racconto mediterraneo, progetto
ideato e diretto da Sergio Maifredi
e prodotto dal Teatro Pubblico Ligure.
Dopo Moni Ovadia/Odisseo a novembre e Maddalena
Crippa/Penelope a febbraio, il ciclo
prosegue con il matematico e divulgatore
Piergiorgio Odifreddi che affronterà
il Canto XII “Il problema dei buoi di
Archimede”.
L’ultimo appuntamento del 9
aprile vedrà protagonista Tullio Solenghi nel Canto XIX (Odisseo e Penelope).
Per realizzare questo articolato progetto Maifredi
si è avvalso della consulenza letteraria di Giorgio Ieranò, docente di lingua e
letteratura greca all’Università di Trento nonché autore del fortunato “Gli
eroi della guerra di Troia” (Sonzogno, 2015) e Matteo Nucci, giornalista di
“Repubblica” nonché autore del saggio “Le lacrime degli eroi” come del romanzo
“È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie, 2017), finalista al Premio
Strega 2017. Sul sito www.teatropubblicoligure.it sono disponibili ulteriori informazioni e
aggiornamenti.
Un
matematico che affronta Omero? Un logico
che legge il ritorno di Odisseo? Iniziamo col dire che uno dei saggi
divulgativi di Piergiorgio Odifressi si intitola “Le menzogne di Ulisse” e che
la logica è lo studio del logos, vale
a dire del pensiero e del linguaggio. Odifreddi ci guida tra paradossi e rompicapi, dalla verità
all’infinito, che hanno ossessionato gli antichi e i moderni. Smaschera le
menzogne di Ulisse e dei tanti, troppi, mentitori che affollano lo spazio e il
tempo degli umani.
Nelle parole di Maifredi, “Odissea - Un racconto mediterraneo è un progetto permanente, un percorso da
costruire canto dopo canto scegliendo come compagni di viaggio i grandi cantori del teatro contemporaneo
e quegli artisti che sappiano comunicare in modo estremamente diretto, non con
la protezione del “buio in sala” ma guardando negli occhi il proprio pubblico,
non proteggendosi dietro gli schermi delle belle luci o di una bella musica di
sottofondo ma affrontando a mani nude la parola”. Odissea, che ha debuttato nel 2009 e ha inchiodato ai sedili di
pietra dei teatri antichi e di velluto rosso dei teatri tradizionali migliaia
di spettatori, restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo
e in carne ed ossa di fronte a noi, le pagine dell’Odissea che dagli anni della
scuola abbiamo letto in silenzio. Una godibile ed emozionante lectio magistralis per riscoprire il
rito civile della lettura.
L’Odissea è la prima fiction a episodi. Questa è una delle sue forze. I racconti vivono
assoluti; il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere
o ignorare gli episodi precedenti. Così come Odissea - Un racconto
mediterraneo è una rotta, la rotta di Odisseo, ed è la rotta che unisce le sponde del
mediterraneo da Est a Ovest da Nord
a Sud, l’Odissea omerica è un arco che scavalca le epoche; è la
classicità e al tempo stesso la modernità; inventa il flash back tremila anni prima del cinema americano, cala Odisseo
all’Inferno duemila anni prima di Dante. Una forza immutata nei millenni.